Ieri siamo stati invitati a una cena di iftar, cioè la rottura del digiuno che fanno i musulmani durante il Ramadan. Cena in pizzeria, dunque, in compagnia numerosa, preceduta da tragitto in tram. Meryem anche questa volta è stata buona e ci ha fatto fare una bellissima figura. Tornati a casa, si è addormentata nel suo lettino per svegliarsi la mattina dopo.
La compagnia di ieri sera era a dir poco variegata, per nazionalità e esperienze. Si respirava una bella aria e, sebbene l’invito non fosse stato fatto in una casa, l’ospitalità era squisita. Alla fine della cena tutti abbiamo ricevuto un segnalibro fatto a mano con la tecnica dell’ebru, la carta marmorizzata turca, e un CD di musica intitolato “Iftar Compilation”. Sono molto curiosa di ascoltare cosa contiene.
Come dicevo al mio ospite alla fine della cena, la compagnia di persone abituate a vivere quasi ogni anno in una parte diversa del mondo e non con lo stile del funzionario medio delle Nazioni Unite, che parla solo inglese e dopo quattro anni a Roma non ha imparato a dire neanche “cappuccino”, ma respirando i posti, imparando le lingue, parlando con le persone, mi ha fatto sentire tremendamente stanziale. Stanziale come un carciofo romano. E non accampiamo la scusa della famiglia, please. Una coppia presente aveva quattro bambini, i quali parlano tranquillamente quattro lingue: inglese, francese, urdu, italiano e arabo. Certo, bisogna avere un certo budget a disposizione per fare una vita così interessante. Ma va anche detto che molta gente con altrettanti soldi farebbe una vita squallida. Tanto di cappello, quindi.
Parole turche di oggi: tacere (e silenzio), capriccio, malocchio, asino, mela, abitare/sedere, gioco/giocare, recitare, mosca, zanzara (e appuntito, perché zanzara si dice “mosca appuntita”!), solo.
passo a lasciarti un salutino e un abbraccio..è da un po’ che non passo..ma c’è stato il matrimonio di mia sorella da organizzare e..insomma..adesso la ruota gira di nuovo..speriamo in tanta serenità!!
un bacino alla piccola Meryem
ale
Che bello il link che hai segnalato! Quasi quasi faccio una prova con Amelia… 🙂
Se ci riuscite, fatemi sapere. Io, peciona come sono, non mi cimenterei mai…