Siamo nel turbine

Cari maestri della Guerrigliera,

avete appena vinto mia figlia come alunna della vostra nuova prima. Sono solo uno dei genitori di questi piccoli-ma-anche-grandini. Siamo carichi di aspettative e di paure, alcune razionali, altre meno. Io ostento una certa disinvoltura, ma sappiate che ho messo un biglietto con tutti i nostri numeri di telefono nella tasca superiore della cartella glitterata di Trilli. Così, nel caso che nella confusione che regna non vi trovaste i recapiti necessari.

Il primo giorno io e Meryem avevamo ancora negli occhi lo scintillio di Papa Francesco. Io, personalmente, camminavo a qualche metro dal terreno. Il che mi ha aiutato a sopravvivere alla ressa indicibile del cortile. Ho visto anche in voi la mia stessa delusione davanti alla sciatteria, ai disguidi inspiegabili, ai piccoli pasticcetti meschini che si potevano evitare con un briciolo di buon senso in quel giorno speciale. Quindi non vi scrivo per lagnarmi. Ho visto anche i bigliettini con i nomi disegnati e preparati con cura (e se qualcuno ne mancava questo non era imputabile a voi), il tentativo di far accogliere i nostri figli dagli alunni delle quinte. Ho visto la buona volontà.

Io sono uno di quei genitori che non conoscono già la scuola, che non hanno canali preferenziali, che non sapevano in anticipo la composizione vera o presunta delle classi. Come me ce ne sono moltissimi, anche se gli altri si notano di più perché si mettono in prima fila, salutano tutti, bisbigliano tra loro. Noi siamo quelli che abbiamo creduto, o fatto finta di credere, che fosse impossibile affiggere gli elenchi qualche giorno prima per motivi tecnici. Non siamo del tutto idioti, beninteso. Ma capiamo che era già pesante gestire le proteste di chi nonostante le regole sapeva, figuriamoci che seccatura sarebbe stata ampliare la platea dei potenziali insoddisfatti. Ma anche questo chi di voi lavora da tempo in questa scuola, lo sa bene.  Non vi scrivo né per denunciare, né per protestare.

In questa prima settimana di scuola sono stata una madre un po’ appannata. Distratta, preoccupata da questioni di lavoro, poco presente e poco paziente. Confesso. Chiedo venia. Vi dirò di più: succederà ancora. Abbiate pazienza con me. Però non vi ho scritto nemmeno per giustificarmi.

Vi ho scritto per augurarvi un buon anno scolastico. Per dirvi coraggio, perché ne avete bisogno voi come ne ho bisogno io. Per manifestare il mio impegno a stare dalla stessa parte in questa battaglia difficilissima per tenere in piedi la scuola pubblica, almeno nell’angolino che ci compete. So che conservare questa buona volontà non sarà facile e che il mugugno e la critica selvaggia sono nel corredo genetico del genitore italico, me compresa. Che dirvi? Eccoci qui, ancora alla linea di partenza. Io cercherò di guardare con entusiasmo al pezzo di strada che correremo insieme. Così spero di voi.

 

4 pensieri riguardo “Siamo nel turbine”

  1. Ho due figli di 12 anni e mezzo e 9 anni e mezzo, percorso di scuole pubbliche (incluso l’asilo nido, che era comunale,quindi pubblico) e sono molto soddisfatta, certo ci sono piccoli, talvolta grandi (ma poi nemmeno così grandi) problemi, pochi soldi, qualche malinteso, ma il bilancio è positivo e sono contenta di essermi fidata e affidata completamente alla scuola pubblica e alle insegnanti del pubblico (e al personale della scuola). Tua figlia è bellissima e dalla foto sembra anche serena ed entusiasta e quindi sei già a buon punto

  2. Che emozione il primo giorno di scuola, conservo la foto di quel giorno delle mie due bimbe che ormai hanno 12 e 9 anni. Nella nostra piccola cittadina in Maremma la scuola pubblica funziona bene, almeno per ora. In bocca al lupo a te e a Meryem per la vostra nuova avventura.

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