Novità e vecchie consuetudini

Stamattina mi sono sinceramente rallegrata scoprendo che il ministro Profumo aveva messo a bando 6 posti di collaboratore nel suo ministero. “Su indicazione del Ministro Profumo, i suddetti incarichi, pur caratterizzati dal rapporto fiduciario intuitu personae, sono per la prima volta conferiti previo avviso pubblico e conseguente valutazione comparativa dei curricula”. Mi sembra una nota confortante e non ovvia. Parliamone, dunque. Notiamo questi segnali.

Tuttavia andando avanti nella giornata mi è toccata una seria delusione. In particolare, un comunicato della Presidenza del Consiglio, di cui vorrei proporvi una lettura commentata. Il motivo è che il contenuto è decisamente non condivisibile, e anche la forma rimanda, ahimè, ad altri assurdi parti letterari che avevamo avuto modo di vedere sullo stesso sito (ricordate, vero, le smentite sui pronostici del campionato e via delirando?).

Una premessa. Lo sapete come funziona l’Otto per mille IRPEF? E’ possibile destinarlo allo Stato (invece che alla Chiesa Cattolica o ad altre confessioni religiose), che lo userà per finanziare progetti di intervento straordinario nell’ambito di alcune precise finalità, e cioè (Legge 20 Maggio 1985 n. 222 art. 48) “per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali”. In pratica ogni anno si presentano progetti su questi temi, il governo decide in quale percentuale finanziare ciascuna delle finalità e si procede, in ordine di graduatoria, per attivare gli interventi. Si tratta uno dei pochi casi in cui l’assistenza ai rifugiati, sia pure con carattere di straordinarietà, viene espressamente menzionata tra le finalità di devoluzione del contributo. Qualcuno quindi, in perfetta buona fede, potrebbe credere che piuttosto che andare ad alimentare il generico calderone della Chiesa Cattolica, che oltre agli interventi caritativi prevede tra le finalità “esigenze di culto della popolazione” e “sostentamento del clero”, sia un gesto di impegno civile barrare la casellina “Stato” al momento di decidere la destinazione del nostro 8 per Mille, micragnoso o pingue che sia.

Però, come trovate ben documentato qui, l’ignaro cittadino già in passato si è trovato a finanziare la missione italiana in Iraq, l’abolizione dell’ICI, o addirittura per mettere semplicemente una pezza alle spese ordinarie dello Stato. Il punto mi pare semplice: quei soldi non sono donati allo Stato per farne ciò che meglio crede. L’opzione è espressa nella convinzione di sapere cosa con quei soldi verrà finanziato (anche se non si sa a priori in che misura). Non dovrebbe dunque bastare comunicarmi a posteriori che lo Stato medesimo ha cambiato idea e ci farà altro. Come dirlo meglio? Non si può fare. La legge non lo consente. Eppure, anche quest’anno, si ripete il solito scippo. E la comunicazione che lo annuncia è una vera perla del suo genere.

La Presidenza del Consiglio dei ministri rende noto che per l’anno 2011 non è stato predisposto il decreto di ripartizione della quota relativa all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, prevista dagli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n.222, secondo il Regolamento di cui al DPR 10 marzo 1998, n. 76, per mancanza di disponibilità finanziaria. Pertanto nessuno dei progetti presentati con scadenza 15 marzo 2011 è stato ammesso a contributo. Amen. La “mancanza di disponibilità finanziaria”, visto che ci si riferisce a soldi incassati, mi è un po’ oscura. Ma non sono un’economista. Andiamo avanti. Si ricorda che le risorse relative alla parte dell’8 per mille che gli italiani destinano alle esigenze dello Stato vengono ripartite tra importanti iniziative di interesse nazionale, quale le calamità naturali, i restauri, l’assistenza ai rifugiati o la fame nel mondo. Ok, fin qui ci siamo. La scelta se effettuare interventi a pioggia o concentrare l’investimento prioritariamente in alcuni dei settori di pubblica utilità sopra indicati viene effettuata in ragione della disponibilità del bilancio e dell’impellenza delle necessità. Mmmm. Dell’importo totale relativo all’otto per mille dell’Irpef a gestione statale per il 2011, pari inizialmente a circa 145 milioni di euro, più della metà del fondo (64 milioni di euro) è stato destinato alla Protezione civile per le esigenze della flotta aerea antincendi durante il precedente GovernoI rimanenti 57 milioni sono stati destinati dall’attuale Esecutivo alle esigenze dell’edilizia carceraria e per il miglioramento delle condizioni di vita nelle prigioni. “I rimanenti”? 145-64 mica fa 57. E il resto? Non sono stati toccati quindi i fondi del Ministero per i Beni culturali. Vabbè, è detta in modo un po’ nebuloso, ma immagino che intendiate che i rimanenti (qui ci vuole) 81 milioni saranno usati per la “conservazione dei beni culturali”. Ma la perla è la frase finale: …né sono state tradite in alcun modo, né da questo né dal precedente Governo, le attese degli Italiani che hanno destinato la quota dell’8 per mille alle esigenze dello Stato: tali sono la Protezione civile e l’edilizia carceraria. Ma vogliamo scherzare? Gli italiani non hanno destinato il loro 8 per mille “alle esigenze dello Stato”. Non è questo che dice la legge, che in tal senso è assolutamente inequivocabile. Certo, la legge è stata ignorata già in passato. Ma non è che la si possa riscrivere a piacimento in un comunicato stampa mal scritto.

Vi propongo ben tre conclusioni:

1. Il cambiamento, la discontinuità nel governo del Paese, più che sull’orientamento politico (che è immutato, sostanzialmente) è lecito aspettarsela sul metodo. Il metodo del ministro Profumo sembrerebbe diversificarsi dalle brutte abitudini del passato. Quello della Presidenza del Consiglio molto meno.

2. Le risorse destinate all’assistenza dei rifugiati, sempre molto esigue, sono state cancellate del tutto con assoluta disinvoltura. Senza nulla togliere all’edilizia carceraria e alle flotte aeree antincendi (per questa seconda esigenza andrebbe anche considerata quanto di recente è stata direttamente finanziata la Protezione Civile), mi pare un sopruso e uno scandalo.

3. E’ sempre una buona idea destinare l’8 per mille ai valdesi. Io personalmente lo faccio da anni.

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