Festa della mamma, lista dal cellulare

Oggi all’alba mia figlia Meryem ha costretto il padre a prepararmi la colazione. Bevevo il mio caffellatte alle 6:10 e pensavo che questa forse è la prima volta che vengo festeggiata in quanto mamma.
E allora mi è venuta voglia di fare una lista all’impronta delle prime cinque cose che mi vengono in mente di questa maternità quasi settennale. Allora vado.
1. Quella volta che me la tenevo tutta allungata sulla pancia e lei dormiva, ma poche ore prima credevo che fosse morta. Ciò avveniva nello stesso pronto soccorso dove qualche settimana fa abbiamo trascorso 24 ore e lei saltava e faceva video con suo padre,  mentre io in fondo lo sapevo che si sarebbe risolto tutto, ma sentivo lo stesso un macigno alla bocca dello stomaco.
2. Quella sera, in quel di San Foca, in cui tornavamo alla nostra stanzetta in affitto passandoci una lattina di Fanta. La prima volta in cui ho realizzato che, al di là dell’accudimento, era iniziato un animato rapporto tra persone. Mi ha fatto pensare alla Coca Cola bevuta con mia madre a Santorini, ma io ero molto più grande.
3. Le lacrime, tante e forse troppe, versate davanti a lei. Non penserà mai, non credo abbia mai pensato, che sono una supereroina. Ma in qualche modo so che nelle tempeste che ci aspettano potrò contare comunque su di lei. Che ci faremo coraggio a vicenda, o almeno lo spero.
4. La prima volta che, seguendo con il dito le lettere sul basamento della statua di Garibaldi al Gianicolo, ha letto “Roma”. E mi sono sentita fiera di essere con lei in questa città incredibile.
5. Vedere i suoi compagni e amici che la chiamano e la salutano per le strade del quartiere. Penso che non tutte le mancanze, per fortuna, sono ereditarie. Scoprirla socievole e solare ogni giorno che passa mi dà lo stesso sollievo di vederla mangiare gelosamente fragole e pomodori crudi.
Non l’avrei mai detto, fino a pochi anni fa, ma essere madre è diventato l’unico punto saldo della mia vita vacillante. Stasera, più che mai, mi torna in mente una frase antica, di quelle dei testi incomprensibili ai più che hanno dato gioia alla mia giovinezza: “Il figlio è la radice del padre (e anche della madre, aggiungo io)”. Non il contrario, attenzione. Ho spiegato a volte, pedante,  che si intende che il figlio assicurava al genitore la sopravvivenza post mortem compiendo i riti necessari. Ma è ben più di questo e penso che chiunque sia genitore lo capisca facilmente. 
Tanti auguri a me, allora.

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3 pensieri riguardo “Festa della mamma, lista dal cellulare”

  1. Sono 5 ricordi stupendi che dicono tantissimo della mamma che sei (e della figlia che è lei).
    Quella cosa di non nascondere per forza quando la mamma non sta bene… Ecco, io mi sgrido sempre quando lo faccio. Da oggi non lo farò più!
    Grazie Chiara, un abbraccio

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