Il nostro viaggio in Turchia

Quando ho preso la decisione di andare quest’estate a fare un giro in Turchia erano soprattutto due le considerazioni che mi hanno spinto: il desiderio di conoscere le parti più “turistiche” che in tanti anni ho sempre snobbato, approfittando anche della congiuntura economica particolarmente favorevole, e il desiderio di riprendere a viaggiare all’estero in un posto dove mi sento comunque di giocare un po’ in casa. La Turchia è decisamente per me un po’ una confort zone, che ha però il pregio di offrire tantissimo in termini di novità, diversità, bellezza.

Riservando le considerazioni più personali a un altro post, riassumo intanto qui l’itinerario e qualche dritta, perché la nostra esperienza possa eventualmente essere di ispirazione per altri. Era un itinerario ben concepito (modestamente), fattibile con i mezzi pubblici, non troppo stancante e di grande soddisfazione. Con il senno del poi, cambierei giusto due particolari: uno degli alloggi scelti e un giorno in meno in una delle tappe, a favore di un giorno in più a Istanbul (premettendo però che la sosta a Istanbul era quasi solo tecnica, con meno di 6 giorni secondo me si vede davvero poco rispetto a quello che la città offre).

Abbiamo volato Turkish Airlines e qui una prima recensione positiva è d’obbligo: ottimo servizio, buon pasto (caldo, con scelta tra due opzioni), molti film, giochi, musica, programmi TV. Il volo è breve, ma tra andata e ritorno ho visto King Richard (la biografia delle Williams).

– Roma-Istanbul-Antalya

A Antalya ci siamo fermate due notti, il tempo di passeggiare un po’ e fare un paio di bagni. Stavamo in un ostello che, sebbene abbastanza spartano, ha incantato Meryem.

Antalya-Çirali

La seconda tappa, leggermente macchinosa ma comunque facile da raggiungere con i mezzi pubblici, era stata scelta per la bellezza del paesaggio e per la Chimera, le fiamme spontanee che si possono vedere con una agevole passeggiata nell’entroterra. La sistemazione scelta poteva essere più soddisfacente, ma il luogo era splendido (la foto che illustra il post è scattata lì, sulla spiaggia di Olympos).

Çirali-Kas

Kas è molto turistica, ma offre ottime escursioni in barca a prezzi ragionevoli (noi siamo andati a fare un classico boat tour comprensivo della città sommersa e di altre calette e anche un’escursione a Meis/Kastellorizo (l’isola dove è stato girato il film Mediterraneo). La cittadina è comunque piacevole, con un bel teatro ellenistico e un paio di scenografici sarcofagi lici. La sistemazione scelta, una pensioncina a gestione familiare, era decisamente soddisfacente.

Kas-Pamukkale

Trasferimento lungo (8 ore) e fatto su mezzo inadeguato: mi sono fatta fregare dalla tentazione di non cambiare minibus e di arrivare “direttamente”. Avrei certamente dovuto scegliere una compagnia più grande, cambiando verosimilmente a Kalkan: mi sarei risparmiata due ore abbondanti di tragitto e un mezzo colpo di calore 🙂 Dormire a Pamukkale è stata una buona scelta per visitare con calma le piscine e Ierapoli. L’albergo scelto offriva molte opzioni di attività (noi abbiamo fatto una passeggiata a cavallo la mattina prima di colazione e anche un massaggio…) e aveva una piscina comoda per rilassarsi e rinfrescarsi. Il villaggio è piccolo e molto tranquillo, a dispetto dell’affollamento del sito.

Pamukkale-Selcuk

Lo spostamento lo abbiamo fatto in treno ed è stato molto confortevole. Il biglietto online ci ha dato qualche problema (serviva un numero di cellulare turco e la mia carta non pareva accettata dal sistema), ma il personale dell’albergo è stato di grande aiuto, organizzandoci anche il trasferimento a Denizli per andare in stazione. Tre notti a Selcuk forse erano troppe. Un giorno abbiamo visitato Efeso (sito straordinario e giustamente famoso), la grotta dei Sette Dormienti e la casa di Maria. Il giorno successivo siamo andate in spiaggia, ma dopo la costa turchese l’esperienza si è rivelata piuttosto deludente. Valeva invece sicuramente la pena di visitare il bel museo archeologico di Selcuk e la basilica di S.Giovanni. L’albergo scelto era, anche in questo caso, estremamente soddisfacente.

Selcuk-Ayvalik

Ayvalik è una località balneare frequentata soprattutto da turchi, con una particolarità: per metà, il centro storico, ha un’atmosfera molto particolare, romantico-decadente e estremamente pittoresca (era abitata soprattutto da greci, prima dello scambio di popolazioni tra Turchia e Grecia, e le belle case nobiliari sono in parte state ristrutturate per diventare boutique hotel, ma resta per le strade una certa autenticità fatta di gatti, vecchie porte e vecchietti che chiacchierano al caffè) e l’altra metà, il lungomare e il quartiere del bazar, fa un po’ il verso a Antalya, con molti negozi e locali. Abbiamo fatto una gita in barca molto economica, tra calette e isolette di fronte all’isola di Lesbo. Il mare era molto bello anche se bello freddo (non era più la temperatura idromassaggio della costa turchese), abbiamo visto i delfini. Unica notazione: in tutta la nave nessuno parlava nulla di diverso dal turco. Cercavano di farsi capire, ma inglese zero. In compenso era possibile comprare birra a fiumi. La pensione scelta era graziosa e comoda, peccato che a me non funzionasse il wifi (ma a tutti gli altri, compresa Meryem, sì, e pure piuttosto bene).

Digressione: gli alcolici in Turchia sono piuttosto costosi. Tuttavia non mi pare siano meno facili di acquistare di un tempo, almeno in queste zone.

Ayvalik-Canakkale

L’ultima tappa l’abbiamo aggiunta soprattutto per visitare Troia, dove ero stata molti anni fa, ma di cui non avevo nessuna memoria. Canakkale è una cittadina tranquilla e piacevole, con un bel lungomare e strade gradevoli con negozi di vario tipo. Segnale le pasticcerie, notevoli, e il dolce tipico, l’halva al formaggio (un forno che lo fa è proprio davanti alla torre dell’orologio). È località da cui si accede ai campi di battaglia della prima guerra mondiale e relativi cimiteri di guerra, ma non sono mai stata appassionata del genere. Troia è raggiungibile, ma non con la facilità che ricordavo. Ci sono dei minibus (circa uno all’ora) e quindi conoscere in anticipo gli orari è quanto mai opportuno. Il sito, anche se meno spettacolare di Efeso, è comunque molto bello, ben tenuto e fruibile. Anche dal punto di vista del paesaggio è gradevole. A un quarto d’ora a piedi dal sito c’è il nuovo museo archeologico, decisamente bello e molto didattico. Il minibus del ritorno ci ferma davanti. La pensione era molto carina e comoda.

Canakkale-Istanbul.

Ultima tappa quasi tecnica per riprendere il volo, giusto due notti e quindi un giorno pieno. Di visitare Istanbul evidentemente non se ne parlava neanche. Ho giusto utilizzato il tempo per infilare alcune attività essenziali: visita alla Basilica Cisterna da poco ristrutturata e alla Suleynaniye, che l’ultima volta era chiusa per restauri; hammam (stavolta opzione storica, turistica e centralissima, ma comunque un classico, quello di Cemberlitas), giro al bazar e sull’Istiklal (ah, lo shopping dell’adolescente!), merenda su terrazza panoramica davanti al Galatasaray e cena da Haci Abdullah, sempre una garanzia anche se ormai molto noto ai turisti visto che è su tutte le guide.

La stazione degli autobus di Istanbul è qualcosa a cui bisogna essere preparati. Lontana dalla città, molto caotica, sarete certamente abbordati da facchini e tassisti non appena il vostro pullman si fermerà. I tassisti di Istanbul tentano notoriamente di farvi fare lunghi giri per carpire soldi ai turisti. Prendete qualche contromisura (controllate che ci sia il tassametro, che in Turchia scatta con la distanza e non con il tempo, se dovete fare tragitti lunghi fatevi chiamare un taxi dall’albergo, non lo fermate per strada davanti a siti turistici, eccetera), ma fate pace con l’idea che magari una o due fregature le prenderete. Io stessa dalla stazione dell’autobus stavolta non sarei riuscita a districarmi se non avessi avuto quattro indigeni a liberarmi dalle premure non richieste dei facchini/sedicenti tassisti.

Ma se Istanbul la vedete per la prima volta, meno di 6 giorni credo che non ci dovreste restare… ma di questo e di come organizzare un itinerario in Turchia che risponda a quelli che più vi piace e utilizzi il tempo al meglio semmai parliamo un’altra volta!

Informazioni pratiche

Gli alberghi li ho prenotati quasi tutti con Booking, tranne quello di Ayvalik per cui ho usato Airbnb. Nella maggior parte dei casi il pagamento non è avvenuto tramite la app, ma in struttura all’arrivo. Visto che c’è un tetto all’importo dei pagamenti tramite POS, vi verranno fatte più transazioni successive… un po’ strano, ma nulla di losco. Ecco dove abbiamo dormito.

Antalya: Hostel Vague

Çirali la salto, perché onestamente non era il massimo.

Kas: Meltem Pansiyon

Pamukkale: Alida hotel

Selcuk: Amazon Petite Palace

Canakkale: Daffne Otel

Istanbul: The Pera Hotel (da non confondere con il Pera Palace). Stanze piccolissime (ai limiti dell’eccessivo) e non panoramiche, ma posizione perfetta e personale simpatico.

1 commento su “Il nostro viaggio in Turchia”

  1. Bellissima la Turchia.
    Mi manca, adesso che vivo al nord. Però uno deve pure lavorare… Dovrò andare ad Antalya, non ci sono mai stata.
    Hai mai visto il film “Eksi Elmalar”? Io l’ho trovato molto bello (anche se avrò capito sì e no la metà di quello che dicevano…)

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