Fin da piccola mi hanno detto che ero intelligente. Per tutta la giovinezza ho pensato di essere almeno intelligente, visto che non ero bella. Salvo poi capire che non ero più tanto sicura di esserlo.
Chi è intelligente è anche furbo? Perché evidentemente non lo sono. Cos’è poi questa famigerata intelligenza?
È intelligente passare una giornata immersa nei pensieri che avevo fin da ieri sera? Se la testa bastasse a non infilarsi nei vicoli ciechi, almeno sulla carta non dovrei stare qui a girare a vuoto. Eppure.
Una persona intelligente prende decisioni lungimiranti? Io cerco di prendere decisioni oneste, di essere fedele a me stessa, di prendere sul serio le responsabilità, ma anche di rispettare la diversità e di considerare quante cose necessariamente non so e non capisco. È intelligenza questa?
Quando mi sentivo intelligente giudicavo con sicurezza e dubitavo molto di meno. Ora che le mie mancanze mi sono più chiare dei miei punti di forza e il cumulo degli errori fatti mi avvolge inevitabilmente come una zavorra, mi sento meno intelligente. Però forse un po’ più umana.