Compleanno senza papà che mi tira le orecchie, con il pensiero che se solo avessi le palle di andare lì, in quella camera di ospedale, magari lo farebbe, ma chissà cos’altro direbbe e mi fa paura. Le ultime due volte mi ha sorriso e io lo so che dietro quella bestia di malattia c’è comunque lui che mi vuole bene. “Ci sono tante cose che non vediamo, ma ci sono lo stesso”, gli ho detto un sabato mattina, sabato scorso, sembra un secolo fa. “E’ proprio così”, mi ha risposto lui. Cosa è giusto, cosa si deve, cosa si può, cosa è ragionevole, cosa è sano, cosa voglio, cosa mi manca, cosa mi aspetto e una valanga di altri cosa che mi riempiono gli occhi di lacrime.
Ti abbraccio.