Roma Roma Roma

Il training da romana di Meryem prosegue. Dopo aver preso la metropolitana all’ora di punta (metro b, piramide-castro pretorio), oggi abbiamo fatto una lunga passeggiata al Gianicolo. La meta era l’ospedale Bambin Gesù per un ulteriore controllo oculistico. Molti pensieri mi frullavano in testa. Quell’ospedale per me, come per molti, rappresenta il simbolo della sofferenza dei bambini, la più inaccettabile. Anni fa ci ho passato momenti difficili e so di essere in buona compagnia:non c’è tragedia pediatrica del centro-sud che non sia passata per quelle mura.

Avevo necessità di liberarmi la testa da vecchie angosce mai risolte. Perciò ho camminato fin lì, assaporando ogni passo del viale alberato fiancheggiato da busti di garibaldini. Un tappeto arancione di foglie sull’erba verde, i ciottoli irregolari sotto le ruote della carrozzina. Il Gianicolo è una specie di spartiacque. A sinistra, i pini sempreverdi dei giardini degli istituti religiosi, la torre della Radio Vaticana e infine, troppo vicino e quasi sproporzionato, il Cupolone. A destra, la vertigine del panorama per eccellenza. Oggi una nebbiolina bianca sfumava tutto: le colline dei Castelli, le cupole, i palazzi, il serpeggiare del Tevere tracciato dagli alberi rosso-bruni, i ponti bianchi di marmo che fanno capolino. Se pensate che il massimo sia piazzale Garibaldi, sbagliate. Bisogna andare avanti, verso il faro incongruo regalato a Garibaldi dagli argentini – mi pare. Lì la vista è ancora più esposta, sfacciata. E proprio davanti al faro guizza la cupola di S. Ivo alla Sapienza. Il centro storico di Roma è lì sotto in tutta la sua spudorata bellezza. Ogni volta cerco i dettagli, le statue di S. Giovanni in Laterano che si vedono appena, la Torre delle Milizie, la sagoma tozza del Pantheon, i campanili di Trinità dei Monti. Ogni dettaglio è un ricordo e altri mille, le memorie di una vita da romana. Ricordi stupidi, emozionanti, tristi. Come vorrei che anche mia figlia viva abbastanza in questa città da farsi i suoi.

6 pensieri riguardo “Roma Roma Roma”

  1. Grazie, per questa meravigliosa Roma, descritta con struggente tenerezza, per questo panorama accarezzato con occhi lucidi e appassionati, con particolari precisi , emozionanti : mi ricorda la mia prima volta a Roma, nel ’68 …un sogno…
    Grazie, Chiara, per questo momento di ricordi e nostalgia..
    Giusi ,dall’Oltre Po pavese
    Ricordo la prima volta che

  2. Il controllo è andato bene? Una cosa di routine, spero (anche se ad Amelia non hanno mai fatto controlli oculistici, solo il test di udito e orientamento al nono mese).
    PS: qui, anche se avessimo la fortuna di avere un Gianicolo, in questi giorni non ce lo godremmo: acqua a secchiate da 3 giorni!

  3. ci sono stata solo due volte…una ero troppo piccola…l’altra con persone sbagliate interessate più alle vetrine che al paesaggio….ma ci tornerò con i vichinghi……..perchè per quel poco che ho visto Roma è semplicemente fantastica

  4. In ogni stagione Roma ha il suo fascino! Anche se ci sono già stata diverse volte, è una delle città in cui scopro ogni volta qualcosa di nuovo… e non vedo l’ora di tornarci 🙂

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