Confusamente

Ci ho scherzato su, ma l’intervento di Luigi Centenaro a Mammacheblog mi ha messo la famosa pulce nell’orecchio. No, non sto cercando banner pubblicitari. Ci mancherebbe. Però mi sono interrogata per l’ennesima volta sul motivo per cui ho aperto un blog. Non questo, che doveva essere solo una prova non pubblica. Quello su cui volevo puntare davvero, che si chiamava Rifugiati e che, essendo su Splinder, oggi è stato inghiottito dall’oblio informatico definitivo.

Con molto pudore parlo di rifugiati, che sono oggi certamente l’argomento su cui ho più consolidate conoscenze e esperienze. Ieri ho scritto un guestpost sul tema per le amiche di Zebuk e, come sempre quando tocco questo argomento, ben pochi commentano. Giorni fa ho scritto uno dei post più documentati e ponderati della mia modesta carriera di blogger, quello della politica di Israele sui rifugiati africani. E qui trovo un commento di Nex, che mi ha riempito di pensieri e di dubbi. Non su quello che sostengo nel post, ci mancherebbe. Ma sulla mia capacità di fare informazione su questo tema. Poi mi dico: vero, io sono limitata e insufficiente. Ma non sarà che subisco la concorrenza sleale di tonnellate di informazione scorretta sul tema, talmente generalizzata da entrare come tale anche nella valutazione delle persone più intelligenti e equilibrate? Come si fa a urlare che non è vero, che le cose non stanno così, senza passare per un’estremista invasata e puerile? Ricordo che già in un’altra occasione avevo cercato di spiegarvi quanto è umiliante e spiazzante vedere un Paese intero (per tacere degli altri, che non necessariamente brillano) che sembra farsi beffe di leggi, procedure, dati statistici, competenze. Quanto fa rabbia vedere che tutti ti spiegano con aria paziente e paternalistica come ovvietà delle cose che sono solo e semplicemente non vere. E tu lo sai, i tuoi dieci colleghi lo fanno, ma cosa conta? Non ci andiamo mica noi in televisione. Come ho detto in un’altra occasione, nessun giornalista sportivo potrebbe confondere un calcio di rigore con un calcio d’angolo senza perdere per sempre la propria credibilità. Sull’immigrazione (como in amore e in guerra) tutto è concesso, perché si sa che sono cose complicate e che poi in fondo non interessano nessuno (a parte qualche milionata di persone).

Che c’entra il povero Luigi Centenaro in tutto ciò? C’entra perché mi ha messo in testa la domanda: “Io che problema risolvo?”. Beh, con questo blog direi nessuno. Ma anche con il mio lavoro di problemi ne risolvo piuttosto pochi. Però una cosa mi piacerebbe farla. Mi piacerebbe organizzare un incontro (con Chiara parlammo, a suo tempo e chissà perché, di un eremo) con un po’ di persone interessanti e potenzialmente interessabili che ho conosciuto in rete in questi anni e poter finalmente spiegarvi per bene cosa non mi va già della questione dei rifugiati in Italia (e anche altrove). Poter rispondere alle vostre obiezioni e alle vostre domande. Capire da voi dove sbaglio, perché dopo tanti anni mi viene il dubbio di non essere in grado di comunicare granché. A qualcuno fregherebbe qualcosa?

10 pensieri riguardo “Confusamente”

  1. Anche a me interessa molto. Sei la mia finestra aperta su questo mondo, qui in periferia certe cose finiscono per essere un po’ sfumate, ma tu me le rendi vere e vive e presenti. E commento poco, a parte per la mia indole in sè, perchè mi sembra che esprimerei solo banalità. Ma è vero che se ti salvo dalle banalità, ti privo però di feedback. Migliorerò, abbi pazienza.
    Elisabetta

  2. Anche a me interesserebbe (sebbene impossibilitata a partecipare).
    Ti leggo di frequente, e di solito mi interessano molto i tuoi post su questa tematica.
    Appunto, quello che trovo nei tuoi post non lo trovo da nessun’altra parte, non sono direttamente coinvolta riguardo ai rifugiati ma, appunto, e’ qualcosa che ciascuno dovrebbe cercare di capire.
    Nemmeno io commento perche’, appunto, non avrei nulla da aggiungere (eccetto dire che ho trovato interessante il post).
    Davvero, continua a scriverne.

  3. fare informazione è importantissimo; io mi ritengo una donna molto informata, eppure i tuoi post mi insegnano quasi sempre qualcosa. Ecco cosa risolvi, per me

  4. Cara Chiara, sono una tua lettrice direi quasi accanita, il punto non è soltanto cosa si dice, ma è anche e soprattutto COME si dice,,, e in questo credo che la dedizione autentica ad una causa faccia la differenza! Continua a scrivere per noi…

  5. leggo sempre e ci rifletto e ne parlo con mio marito, amici e colleghi. non posso ribattere alle tue argomentazioni, perchè non so niente

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