Batman, Robin e l’incendio condominiale

Sebbene il reality sia concluso, non ci facciamo mancare la giusta componente di avventura. Ieri sera, appena messa a letto una guerrigliera particolarmente iperattiva, quando stavamo per goderci un meritato tè turco con relativa frutta secca e altri calorici accessori, scoppia il caos. Urla, concitazione e un denso fumo maleodorante dal vialetto condominiale. Una macchina parcheggiata ha preso fuoco proprio sotto la nostra palazzina. Un’improvvisata quanto colorita squadra di pronto intervento si è attivata all’istante, attraverso un efficace tamtam sonoro da balcone a balcone.

Casa Susan ha contribuito con la versione curda di Batman e Robin. Batman in ciabatte (mie), pantaloni della tuta e maglia nera da supereroe; Robin, più attento al look, indossava invece un’appropriatissimo maglioncino arancione. Gli altri condomini contribuivano a modo loro, ciascuno secondo le proprie specifiche attitudini: l’architetto dell’attico supervisionando pensoso; il mio dirimpettaio facendosi venire un mezzo infarto; la gattara della palazzina 2 fornendo contenitori di ogni genere, che venivano riempiti d’acqua dagli abitanti dei piani terra e dei primi piani (tra cui la sottoscritta, che sfoggiava una camicia da notte Calida in pile bianco, sgraziata e funzionale come solo un capo svizzero riesce ad essere).

Le fiamme sono state domate in una ventina di minuti, fortunatamente prima dell’esplosione del veicolo stesso. I vigili del fuoco sono arrivati, a piedi, circa 40 minuti più tardi (il vialetto, dove peraltro non si potrebbero parcheggiare veicoli, era per questo inaccessibile al camion dei pompieri). Robin/zio curdo è tornato trasognato, perso nell’ammirazione per un’esilissima signora della palazzina 2 che si sarebbe particolarmente illustrata nell’azione. La curdina ha continuato a dormire atarassica, fino alle 5.50, ora ufficiale di risveglio delle ultime settimane. “Mammma? Mamma! Mammaaaa!”. E via un’altra giornata.

2 pensieri riguardo “Batman, Robin e l’incendio condominiale”

  1. Se non fossi tu a raccontarlo, penserei che la macchina in fiamme è una balla! ma possibile che capitino tutte a voi?
    Non ci sentiamo da qualche settimana, precisamente da quando sono stato acclamato – mio malgrado – come uno dei comandanti in capo della rivolta dell’Ateneo palermitano contro la Gelmini. Ieri ho totalizzato quattordici ore di filato in facoltà, dalle sette e mezza del mattino alle nove e mezza della sera! Non aggiungo altro per non appesantire … ma a Palermo non si vedeva tanta gente in piazza e nelle università dai tempi delle stragi. Un movimento enorme, pacifico, creativo e molto incazzato, composto di studenti, professori, mamme, bambini e figure intermedie tra tutte le categorie precedenti!
    Ero sicuro che il reality sarebbe finito bene. da lontano ho tifato per voi col pensiero. E che ne è del progetto kebab?
    Baci
    P.

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