Dall’oltretomba

“Più stai a letto, più stai male”. Con questa sua massima curda, Nizam è uscito con Meryem ieri mattina, lasciando quel che restava di me in stato semivegetativo e alquanto spiaccicato. Un tremendo virus gastrointestinale si è abbattuto su di me come su molti genitori e familiari dei piccoli untori. I mostrini se la sono cavata con un paio di vomitate notturne. Noi, no. Non vi sto a descrivere: chiunque ci sia passato lo sa. Io, volenterosa, ho anche seguito il consiglio di Nizam e mi sono piazzata sotto la doccia pur avendo 38.2 di febbre. Non so quanto sia stata una buona idea. Mi sono dovuta rassegnare a un’evidenza che non finisce di sorprendermi: quando sto troppo male per andare al lavoro, sto troppo male per fare qualunque cosa. Solo oggi, dopo quasi 30 ore di totale digiuno, riesco a mandar giù un po’ di riso bollito e un tè al limone e il mondo, nonostante l’acqua a catinelle, ha assunto già un altro colore. Forse domani sono di nuovo viva.

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