Pro memoria

Di corsa, solo un appunto. Meryem spesso, al posto della solita favola, mi chiede di raccontarle storie di quando io o lei eravamo piccole. Questo, tra un intoppo della vita e l'altro, mi sta facendo molto pensare in merito alle memorie. I miei ricordi hanno preso corpo raccontandoli, o sentendoli raccontare da narratori più abili o più zelanti, in primis mia sorella Marina. Questo ha comportato intanto una selezione di cosa viene ricordato e cosa no. A volte i miei ricordi hanno come puntelli delle foto, che magari più spesso fornivano spunto ai racconti, miei e di altri. Io, di mio, ci aggiungo una vaghezza cronologica quasi sureale, a causa della mia incapacità di datare anche i fatti più basilari della mia vita. Mi rendo conto che suona molto Allende tutto ciò. Continuo a pensare che i piacerebbe molto mettere per iscritto un po' di queste storie, ormai quasi dotate di vita propria. Ma poi mi incarto a pensare che filo ci potrebbe essere in tutto ciò e, soprattutto, se e quale interesse potrebbe avere leggerle. Alcuni libri di storie di famiglia che ho avuto la sventura di avere tra le mani mi frenano molto: quanti particolari sono godibili solo per chi può evocare pienamente le implicazioni personalissime dei singoli episodi e risultano al contrario intollerabilmente noiosi per il resto dell'umanità… Mettiamoci anche una conversazione fin troppo realistica che ho avuto oggi con un editore. Ci vuole davvero una buona dose di megalomania per pensarse di scrivere un prodotto pressoché invendibile. 

6 pensieri riguardo “Pro memoria”

  1. ma se tu riuscissi a far intravedere le implicazioni personalissime , io penso che potresti farcela , sarà che io adoro la Allende 😀 -Elisa-

  2. Io di me pensavo la stessa cosa e il filo conduttore continuo a non vederlo, o meglio, è solo il nome della strada nel titolo. Intanto comincia, poi te lo leggiamo e te lo diciamo noi se il filo c' è o meno. Caolo con tutte le amiche di blog editor che ti ritrovi, qual' è il problema? Noi non le abbiamo vissute quelle cose quindi ti sappiamo dire subito se ci sono chiare o no. 

    E. fa la stessa cosa, vuole storie di quando io, o lui o mio padre eravamo piccoli (o anche grandi) ed è esattamente così che a scuola li hanno avviati a studiare storia, pportando foto dei nonni, dei genitori e di loro da neonati.

    Mammamsterdam

  3. ti parlo da lettrice appassionata.
    secondo me la storia non è proprio tutto in un libro. Sì, certo, è importantissima. Però è importante anche come la racconti. E io credo che tu scriva bene e che sia molto simpatica. Se hai pure belle storie da raccontare sei a cavallo.
    Non credo ne uscirebbe un palloso libro di famiglia.

    Valentina- Polly

  4. Belle storie da raccontare???!!!  Io non ho mai conosciuto una persona (e, a dirla tutta, una famiglia) con storie talmente incredibili ….
    "Wikiperia. Storie ai confini della realtà di una famiglia (stra)ordinaria"
    P.

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