Conversazione con mia madre, fieramente ottantaseienne. Vive da sola, va a messa ogni mattina con le sue gambe e guai a chi cerca di dirle qualcosa.
– Mamma, come mai mi hai chiamato in ufficio per chiedermi l’indirizzo del kebab di Nizam? (In piena riunione non potevo indagare)
– Oh, me l’aveva chiesto un tipo che è passato ieri da me.
– Che tipo?
– Uno, pensa si chiamava Francesco e vive a Paola. A settembre si sposa. Si chiacchierava e mi ha detto che il kebab gli piace molto, quindi ho pensato di dargli l’indicazione del negozio.
– E che ci faceva questo da te?
– Me l’ha mandato la C*****. La solita storia. Dicono che vogliono solo regalarmi un libro, io gli dico che non compro niente, loro rispondono che comunque mi devono solo fare qualche domanda sulle mie letture e mi mandano un poveraccio. Questo mi ha raccontato i casi suoi per un’ora prima di capire che io l’enciclopedia non la compravo. “Ma allora ho perso tempo”, mi ha detto poi. “Esatto”, ho risposto io. Che comunque gli stavo per dire che il suo tempo era scaduto, altrimenti entrava in azione A. (il fido portiere moldavo).
– In che senso?
– Beh, sai, ho pensato che in fondo questo chi lo conosceva. Allora ho detto a A. che se entro un’ora convenuta non lo vedeva scendere, saliva lui. Sai, ha le chiavi. Tanto per stare tranquilli.
Hai capito, la fragile vecchina. Io non ci avrei mai pensato.
ma infatti a chiunque avrei pensato, meno a che a lei, leggendo il titolo
La amo!!!
Francesco che vive a Paola non può che piacermi 🙂
Poverino, era innoquo. Bellissima, però, la pensata di allertare il portiere. Grande!
(anche io non mi avrei mai pensato di farlo!)
Ciao, Paola
E vabbé, ho fatto casino con l’ ultima frase – c’ è un “mi” in più…hai capito, no? 😀
Ciaooo