Certe volte si ha la certezza di essere la persona sbagliata nel posto sbagliato. Ammetto che ultimamente il pensiero mi assale spesso e non è un bel pensiero. Ma non è di questo che volevo parlare.
Oggi cercavo con fatica di risalire una certa china e improvvisamente mi sono trovata davanti un irlandese che mi descriveva con entusiasmo la partita di rugby dell’Italia. Gli sono stata profondamente grata. C’era tutto, nelle sue parole. La passione genuina e gratuita; il senso di giustizia e l’empatia (a sentire lui meritavamo di vincere). Ma, più importante, una dimensione di normalità quotidiana positiva e sincera, che mi ha riportato sulla terra. Non potrei dire che sia stata una conversazione risolutiva, ma mi ha fatto sentire meglio.
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