A Genova, alla Città dei Bambini, c’era una specie di specchio fatto per mischiare i riflessi. Due persone sui sedevano da una parte e dall’altra e la superficie rifletteva un’immagine composita. Meryem non voleva essere fotografata e mi ha boicottato. Sono riuscita comunque a rubare questo scatto. Ci sono soprattutto io, ma guardando bene si vedono i suoi occhi.
La settimana prossima inizierà le elementari e io non sono presente, soprattutto con la testa, quanto vorrei in questi giorni di attesa. La vedo ogni tanto grandissima, ogni tanto ancora piccola. Credo sarà così per tutta la vita a venire, sono sua madre. Però questa foto mi ricorda anche che, qualunque cosa succeda, in me e in tutte le cose che faccio ci sarà sempre un riflesso di lei. E anche in lei vedo riflessi improvvisi di me. Una risata, una smorfia, l’irrequietezza e, questa estate, il gusto di saltellare in giro di sorpresa in sorpresa.
Poi però ci alziamo dallo specchio magico e siamo due persone diverse, ognuna con il suo tragitto verso il futuro.
Molto bella quest’immagine di te e tua figlia, un pensiero davvero molto simile mi è capitato di farlo nei confronti delle mie bambine…