Almodovar di domenica mattina

Sono andata a vedere Madres paralelas una domenica mattina al Farnese. Una strategia per riempire un weekend in cui gli spazi vuoti mi facevano più paura del solito. Questa non è una recensione, ma uno spazio che mi concedo per seguire un pensiero che mi ha accompagnato insistentemente di scena in scena, un po’ a prescindere dal messaggio complessivo.

Mi ha colpito molto il fatto che ogni aspetto dell’essere donna delle due protagoniste sembrasse legato a fil doppio al bastare a se stesse. Con gli uomini nessun rapporto pare possibile: lontani, tenuti all’oscuro, violenti, egoisti, meschini. Comparse necessarie.

A quasi 50 anni confesso di avere molte ragioni per credere che ci sia del vero. Eppure continuo a sognare, con sempre meno convinzione in verità, uno spazio comune di ascolto, dialogo, condivisione vera. Senza che ci sia bisogno che uno spinga via l’altro per non essere sopraffatto.

Stasera l’esperienza smentisce ancora una volta il sogno. Guardo vetri infranti, in senso figurato, e penso a come invece fantasticavo che le cose andassero. A qualcuno che li raccoglie, quei vetri, anche rischiando un minimo.

1 commento su “Almodovar di domenica mattina”

  1. Non ho visto il film, mi baso su ciò che hai scritto e
    seguo il filo del tuo discorso. Anch’io ho molte ragioni per credere che ci sia del vero, ma ho sempre in mente una figura che smentisce tutto, mio padre. Sto crescendo i miei figli sperando che siano come lui.

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