Ci sono cose che una mamma tedesca non immaginerebbe mai. Ad esempio il grado di difficoltà della passaggiata media in carrozzina per le strade di Roma. Il mio quartiere, in particolare, è una pista nera. Buche, voragini sparse, radici, pozze di fanghiglia anche se sono secoli che non piove, tappeti di frutti spiaccicati, cacche di cane, macchine parcheggiate sul marciapiede… Nizam, che è un ottimista, dice che così è più divertente. Certamente è un modo di socializzare. Negli ultimi tre giorni ho collezionato un discreto numero di salvatori/salvatrici che mi hanno gentilmente disincagliato da situazioni di empasse. Ma la passeggiata è un’arte a cui comincio a prendere gusto.
Tra poco abbiamo la prima visita dalla pediatra e per la prima volta uscirò con Meryem in braccio, senza carrozzina: su suggerimento della stessa dottoressa, visto che stiamo a due passi due, non mi cimenterò nell’impresa impossibile di introdurre la carrozzina nella palazzina dove ha lo studio. Tra paletti e gradini, da sola è pressoché infattibile. Nizam lo aveva detto subito: “Ma prendila in braccio e vacci così. Quando noi eravamo piccoli le carrozzine non c’erano e non è mai morto nessuno”. Ma io diffidavo. Quando me l’ha detto la pediatra, ovviamente, la cosa mi è parsa fattibile. Il curdo ha scosso la testa, rassegnato.
Per incoraggiarmi, elencherò le cose in cui sto diventando più sciolta:
1. allattare
2. cambio pannolini, anche con difficoltà aggiuntive in corso d’opera (i genitori sanno a cosa mi riferisco)
3. cambio body
4. introdurre ed estrarre la carrozzina dall’ascensore di casa mia
E ora le cose da perfezionare urgentemente:
1. far passare la carrozzina tenendo aperto il portone della palazzina e/o il cancelletto del vialetto condominiale
2. sviluppare strategie di placamento belva diverse dal nutrirla.
Su quest’ultimo punto, Nizam mi dà veramente i punti. Se ne inventa sempre una nuova che, di solito, funziona. Ieri è arrivato trionfante cullando la piccola in un asciugamano a mo’ di amaca. La sua teoria è che, avendo la bambina sangue straniero, non si adattano a lei metodi troppo “europei” (o, come dice lui, “europeèni”), ovvero carezzine, bacini, ninna-nanne sdolcinate e sussurri. Sarà vero? A giudicare dalla simpatica attitudine a graffiarmi l’avambraccio per esprimere il suo affetto, potrebbe darsi di sì.
che bello sentirti mamma Chiara..è davvero dolcissimo nella sua ironia questo post..perdonami eh..ma in questi giorni sono in preda ad attacchi di sentimentalismo difficilmente gestibili..
un abbraccio
ale
Adesso arrivo io come una boccalona a dirti: ma non hai ancora provato il marsupio o la fascia? Finché è ancora di un peso portabile, la cosa migliore è quella. tanto più che, avendo metà sangue curdo, sicuramente apprezzerà di essere portata come nelle più nobili tradizioni del nomadismo 🙂
(Almeno: Amelia, sangue lombardo-piemontese, apprezzava davvero tanto)
Bacioni
Chiara
PS: anche Mignolo mi dava un sacco di punti, nel primo mese!
10 e lode a Chiara (Lanterna ) per il suo commento ; lo condivido in pieno !
giusi
Chiedo scusa : condivido anche questo commento di Chiara , ma il 10 e lode era riferito al commento sulla scuola…….
Sorry………….Giusi
Anchea me il marsupio sembra un’ottima idea. Ne ho anche ereditati un paio. Devo solo familiarizzarmici un po’. Vi farò sapere!
“far passare la carrozzina tenendo aperto il portone della palazzina e/o il cancelletto del vialetto condominiale”
Entra di schiena! 🙂
Entrare di schiena? Elementare, Watson. Ora ci credete quando vi dico che sono imbranata?
Ciao Chiara! Dura eh? Anch’io sto cominciando a sveltirmi un po’, però il consorte mi dà i punti nel cambio pannolino… però ancora non mi batte nel riconoscere i tipi di pianto (da fame, pannolino, colica, piango perchè mi va) 😀
marsupio, marsupio, marsupio…
è una manosanta all’inizio: lei dorme da ddio e tu ti muovi come e dove vuoi.
naturalmente quando comincerà a pesare sarà più dura, ma è ancora presto.
i migliori sono quelli della baby bjorg. Il mio l’ho trovato in un negozio di roba usata e l’ho pagato solo 18 euri (nuovo costa 60)…
vedrai: provare per credere!!!!
e anche tu ti sentirai la tua piccola vicina, vicina.
vedrai che ce la fai. gli inizi sono i più duri, ma poi ti abitui e ti sembra tutto molto più semplice.
baci
Panz