Da ieri sono ufficialmente la compagna di un kebabbaro. Stanotte ha dormito un’ora e mezzo e poi è tornato al lavoro. Mi ha riempito la cucina di avanzi di pizza (io starei cercando non dico di stare a dieta,ma almeno di limitare i carboidrati…). Il primo weekend si avvia al termine e io posso dire con una certa fierezza: ero preparata. Non sto dando di matto. Ancora. E con un po’ di fortuna prima che ciò avvenga lui riuscirà a prendere orari più umani. Non posso che augurargli un grande successo. Sta mettendo, in questa cosa, la parte di lui che più amo (e forse è anche per questo che non sbrocco).
Stamattina, un po’ per ingannare il tempo, un po’ perché mi pareva giusto, ho fatto un salto al negozio con Meryem. Gli manca tanto, questo è evidente. Anche lei stamattina mi ha chiesto: “Ma perché papà deve lavorare così tanto?”. Coraggio. Tornando in autobus, con Meryem che è crollata addormentata sul 766, mi immaginavo che un giorno faremo un fine settimana a Genova noi tre insieme. Quando non mi è assolutamente chiaro, ma è bastato il pensiero a illuminare un po’ una giornata noiosa.
Complimenti! Avrei voluto esserci anch’io, alla vostra inaugurazione! Però ho cercato di diffondere la notizia presso tutti quelli che conosco a Roma 🙂
PS: anche noi sogniamo un weekend a Genova, ma per noi è quasi ridicolo, visto quanto siamo vicini!
Ti confesso, cara omonima, che il sogno completo prevedeva un weekend congiunto con la famiglia Mignolo… Chissà, mai dire mai!
Il 766, quanti ricordi di tanti anni fa!!