Dodici

Dodici ore, dodici mesi, dodici anni. Penso a una me stessa soddisfatta di ogni dettaglio e convinta di avere il mondo in mano. Penso a una me stessa ancora giovane e sotto sotto convinta di essersi presa una bella rivincita. Penso a me stessa oggi e al pensiero che per tutto il giorno non mi ha lasciato: sarebbe consolante pensare che la reincarnazione esista. Proverei un gran sollievo a pensare che se non sono andata a parare da nessuna parte in particolare, pazienza; ma che il molto di buono che occasionalmente ho avuto possa magari essere messo a frutto in un’altra vita, da qualcuno più saggio, più paziente e più determinato. Lo so, non è esattamente così che funzionerebbe. E, soprattutto: sono così inguaribilmente cattolica in questo bisogno di assoluzione. Non basterebbe forse accontentarsi?

3 pensieri riguardo “Dodici”

  1. Se non ti assolvi tu ti assolvo io. Poi cosa? Si, con altri giri adesso eri professore di lingue impossibili, embè? Ogni volta che parli del tuo lavoro ti leggo con il fiato sospeso dall’ ammirazione per la differenza che tu almeno riesci a creare nella vita delle persone. Magari a te non sembra, ma è così.

    Detto ciò, oddio che stress i cattolici autoflagellantisi in preparazione del venerdì santo:-)

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