Confesso che le dimissioni di papa Ratzinger mi hanno colpito. Vista l’immensa risonanza mediatica della notizia, sarebbe inutile aggiungere il mio postarello, se non fosse per un motivo, squisitamente personale: voglio fissare questo momento e anche aggiungere un paio di commenti, nell’immenso bailamme mediatico che si sta inevitabilmente generando.
Non sono mai stata una fan sfegatata di questo Pontefice e non ne ho mai fatto mistero, anche di recente su questo blog. Non essendo neanche morto, trovo fuori luogo le glorificazioni a posteriori. Trovo però altrettanto fuori luogo alcuni commenti che leggo in queste ore sui social network. La battuta di spirito ci sta, ci mancherebbe. Alcune erano molto divertenti, peraltro. Ma mi pare puerile ridurre tutto a “chi aveva bisogno di uno così?”.
La Chiesa Cattolica Romana è una grande istituzione della storia dell’Occidente. Dico grande in senso di “rilevante”, evidentemente, senza valutazioni morali o religiose di sorta. Una istituzione proverbialmente restia al cambiamento, anche minimo. Registro dunque con interesse la posizione, già espressa da Benedetto XVI in un libro intervista, sulla legittimità e anzi doverosità delle dimissioni del Papa. Non sappiamo granché, ad oggi, delle motivazioni. Se ci siano o no oscure trame dietro questa scelta. Per oggi vorrei credere di no e pensare che il cambiamento e la trasformazione di questo mondo possa trovare spazio proprio dove uno meno se la aspetterebbe.
Aggiungerei che la modalità del gesto richiama fortemente alla dimensione del servizio, più che a quella (solitamente fin troppo presente in quel contesto) del potere e dell’autorità. Se il Papa non serve più come dovrebbe, si dimette. Il messaggio mi pare importante e pertinente, assai pertinente, anche per la politica.
Senza dunque recedere dalle molte critiche che, da credente (ogni tanto mi pare il caso di precisarlo: ancora ieri qualcuno mi confessava di non aver ben capito se io sia atea o cosa) e da cittadina, formulerei anche oggi nei confronti della Chiesa Cattolica Romana, mi pare giusto che la notizia di oggi non sia sminuita, né drammatizzata. E’ una cosa nuova. Anche la conferenza stampa di padre Lombardi, che ha seguito l’annuncio, è certamente esempio di uno stile di comunicazione più serio e trasparente, probabilmente più credibile, rispetto alle pietose “influenze del Papa” a cui tanto eravamo avvezzi durante il Pontificato precedente.
Altro mi pare prematuro e inutile aggiungere.
Vero.
Anch’io sono stata colpita. Abituati come siamo ai politici (e industriali e docenti e dirigenti) che non mollano il cadreghino, un papa che si dimette è da ammirare. Non l’avrei mai creduto possibile, visti i precedenti recenti che citi anche tu.
seguo bene tutto il filo del tuo discorso. Anch’io sono credente (credo fortemente nel Vangelo di Gesù Cristo) e anche praticante (sono inserita in una parrocchia). Però faccio fatica. Anzi sono 30 anni che faccio fatica a stare in questa chiesa, e ora non ce la faccio proprio più. Sono 30 anni che cerco questo filo di speranza, questo di cui parli anche tu oggi, e mi ha sempre deluso. Spero che tu abbia ragione.
magari avessero certi politici la sua lucidità
Ho letto questo tuo post inizialmente scettica ma ho davvero apprezzato quello che scrivi.
Personalmente sto ancora cercando di farmi una mia opinione su queste “dimissioni” ma mi ha fatta riflettere l’interpretazione che ne dai tu in una logica di servizio.
A presto
Ti aspettavo con la tua opinione. Io sono profondamente colpita da questa scelta e onestamente anche un po’ destabilizzata, forse, se mi passi il paragone, come se mio padre avesse commesso un’azione fortemente contraria ai suoi principi da sempre enunciati, come se si fosse spezzato un filo di coerenza che manca del tutto nella mia vita. Il senso dell’esempio a cui spesso mi attacco come ultima spiaggia. Mi sono detta “ma se anche lui molla chi è mai più capace di farcela?” Ero lì al varco ad ascoltare la sua avversità al relativismo etico, a contrastare quello che definivo dogmatismo e invece anche lui ha voluto fare una scelta tra il bene e il male. È stato uomo. Forse una chiesa dal volto umano più che mai. Sempre che non ci sia qualcosa dietro che ci sfugge.
La penso un pò come te, sono credente, ma non ho mai amato particolarmente questo Papa, anche se la sua scelta un pò mi ha spiazzata…
Fra santificazioni premature e attacchi fuori luogo finalmente leggo delle riflessioni sensate. Più che sensate. A me questo Papa non è mai entrato nel cuore. Il suo gesto mi ha sorpresa, è naturale, però in modo positivo. Gli ha regalato umanità, il che potrebbe apparire paradossale per chi è fortemente credente. Io purtroppo non appartengo a questa categoria, perciò le sue dimissioni mi sembrano semplicemente un gesto dettato dal buon senso. Il mio pensiero apparirà troppo semplicistico, però è ciò che penso.
Chiara, scusa, avrei bisogno di scriverti, ma non riesco a trovare il tuo indirizzo e-mail da nessuna parte. Puoi aiutarmi? Grazie!
Francesca
chiara.peri@gmail.com
a me questo papa piaceva di più (assai) di quello prima.
adesso quest’uomo mi piace ancora meglio. d’accordissimo sul servire, e sull’aver servito.
baci a Meryem e a tutti
B