Sarà questa primavera che stenta ad arrivare. Sarà che via via che Meryem cresce nella mia testa sembra crearsi un po’ di spazio libero (ma forse su questo oggi sono troppo ottimista). Saranno varie modifiche, non fondamentali ma comunque percepibili, nella mia vita lavorativa. In questi giorni mi sembra di vivere una sorta di esitazione interiore.
Non ho mai avuto un grande senso dell’orientamento. Mi sono persa molte volte, talora con gioiosa spensieratezza, talora con ansia e angoscia. Per questo mi è familiare quella sensazione di incertezza davanti a una o più direzioni diverse da prendere. E anche quella sorta di fastidio quando sono consapevole che la scelta giusta è una e una soltanto (o no?). Non vi è mai capitato di cercare affannosamente un oggetto e di rammaricarvi perché sapete che si trova in un posto solo? No, eh? Io ci penso ogni volta. Se il telefono fosse sotto la coperta del letto, non sarebbe in un sacco di altri posti dove io lo cercherò, perdendo tempo.
Fuor di metafora, e deponendo momentaneamente i miei personali disturbi mentali: sento che dovrei scegliermi un progetto, qualcosa di nuovo a cui dedicarmi. Il che non è saggio, si sappia. Ci sono almeno due o tre cose a cui sarebbe invece assennato dedicarmi nel prossimo futuro: la scrittura di un articolo (impegno preso, mannaggia a me), un programma di recupero della forma perduta (ormai da tempo immemorabile) e, forse più banalmente, iniziare finalmente a fare ordine a casa. Ma lo vedete anche voi, no? Tutte queste cose hanno il sapore stantio del dovere. Non hanno alcun friccico primaverile, se mi consentite l’espressione un po’ romana.
E dunque, cosa mi consigliate, miei cari lettori? Trovare una prospettiva in cui il dovuto mi appaia tollerabile? Inventarsi qualcosa di meno assennato con cui ravvivare la mia mente? O, semplicemente, cercare di darmi una placata?
No, aspetta, riordinare la casa è estremamente creativo e soddisfacente. Avendone il tempo, ovviamente, può diventare l’occupazione primaverile per eccellenza. Rinnovamento, eliminazione dell’inutile, rigenerazione.
Si può fare un pezzetto al giorno e darà soddisfazione immediata e tangibile. Guarda, sei fortunata ad avere un progetto del genere.
Silvia sta cercando di salvarti da te stessa e io la appoggio in pieno. Sarà che un pezzetto alla volta persino casa nostra sta prendendo forma. Fai una cosa molto casalinga pigra: se hai un supermercato vicino casa com inica a riportarti poco alla volta degli scatoloni di banane col coperchio, oppure quelli aperti delle arance. Sono robusti, impilabili e quelli di banane anche chiudibili, cominci a buttarci dentro le cose che ti stanno tra i piedi dandoti una forma minima di archiviazione. Tipo vestiti da lavare, vestiti da controllare se mi entrano ancora (o entrano a Meryem), cose prese in rpestito da restituire, cose da dare a qualcuno (vestiti piccoli di Meryem o tuoi? Libri deludenti? soprammobili inutili?), Carte sparse da sistemare. Cominci così random per una settimana, ogni volta che passi e vedi una cosa fuori posto ce la metti. Il weekebd successivo ti dai due ore programmate e contate per smistare un po’ dic arte, buttare i giornali vecchi, fare dei sacchi di cose da dare. Etichetta tutto quello che puoi. e procediu. Cavolo, mi hai dato un’ idea per il nuovo post.
Voto decisamente per “quel qualcosa di nuovo” che ti frulla per la testa o che ancora devi decidere cosa sia… non c’è niente di più bello che fare progetti e immergersi in una nuova avventura tutta da inventare (piccola o grande che sia) !
Le pulizie e l’ordine sono una perdita di tempo, tanto poi le cose tornano ad accumularsi, polvere compresa, e si deve ricominciare: tutta fatica sprecata, salvo il minimo indispensabile.
Forma “perduta”: perduta dove?! ognuno ha la sua, di forma, splendente purchè sia compagna di un’anima che pensa, fantastica, si estusiasma, cammina sulla sua strada sorridendo al mondo o almeno provandoci.
No, non ti placare, goditi la sensazione di questo spazio libero … e buttati !!!
Anche la mia casa avrebbe bisogno di pulizia e ordine. Taaaanto bisogno. Ma non ce la posso fare quest’anno, non con in ballo un trasloco che non si sa né come né quando faremo.
Qualche tempo fa mi avevi scritto che ti era passato per la testa di provare a fare qualcosa tipo maglia: e provarci? Non aiuta a recuperare la forma perduta né a riordinare la casa, ma a tipi cerebrali come noi dà una soddisfazione infantile, non c’è come indossare una cosa che ti sei fatta tu. È una cosa piccola e poco ambiziosa, ma se ti prende è una droga potentissima.
Io ho iniziato un corso di tango e il 24 aprile andrò dalla dietologa. Ogni giorno metto a posto un cm di casa. Baby steps… I piccoli passi portano grandi cambiamenti. Bacio