Si… può… fare! Passato il primo momento di disorientamento e scetticismo, mi trovo circondata di entusiasti della piattaforma. Specialmente per organizzare eventi, conferenze, corsi.
Ora, c’è indubbiamente una certa ebbrezza nel vedere che per partecipare a qualcosa che interessa basta cliccare dal proprio divano. I tempi si incastrano assai meglio nel virtuale. E poi certo, ci si sente, se l’organizzatore è democratico ci si vede anche. L’ho apprezzato, all’inizio, quel senso di vicinanza. Scattavamo foto ricordo, persino.
C’è un però. Forse più di uno, ma uno più grande degli altri. Chi parla non solo si ascolta, ma si guarda pure. Ed ecco che, come per magia, scatta l’effetto predica. Ho visto relatori normali trasformarsi in retori pomposi, innamorati del suono della propria voce.
Insomma, secondo me su può certo fare ma non necessariamente ci migliora. E ora vi lascio, ho un corso su Zoom.
Ah, per la cronaca: prevedo che queste videolezioni continueranno ad essere proposte anche in futuro, ma dell’adesione massiccia non mi sentirei di scommettere.