Ieri ho partecipato (un po' forzata dal mio capo, lo ammetto) a una parte dell'assemblea del Jesuit Social Network, una rete che collega le realtà che operano nel sociale animate o ispirate dai gesuiti in Italia. Il tema dell'incontro, molto azzeccato, era "Furti di democrazia". La premessa doverosa è che i componenti di questa rete non sono gruppetti polverosi di vecchietti che si incontrano per gli esercizi spirituali. Sono fior di gruppi impegnati in ambiti veramente tosti: ad esempio l'Associazione Sesta Opera di Milano (volontariato nelle carceri), l'Associazione San Marcellino di Genova (che opera con i senza fissa dimora) e varie realtà impegnate a Napoli e, in particolare, a Scampia. L'idea del Jesuit Social Network sarebbe quella di sostenere queste esperienze, anche molto diverse tra loro, ma soprattutto di elaborare un pensiero comune, magari supportato da ricerche e approfondimenti.
Mi è dispiaciuto sinceramente di non essere salita a bordo di questa cosa da subito, pur avendone l'opportunità (il Centro Astalli è membro della rete, ovviamente). Il fatto è che gli incontri e i congressi sono solitamente di sabato e domenica e io, da quando ho Meryem, sono un po' restia agli impegni nel fine settimana. E poi, confesso, non immaginavo che le attività fossero così interessanti. Il JSN, per dire, ha partecipato alla campagna dei referendum e adesso si interroga molto su come incidere in modo efficace in questo momento di potenziali trasformazioni.
I gesuiti che partecipano sono certamente delle persone carismatiche (penso a padre Giovanni La Diana a Reggio Calabria, che ha contribuito sostanzialmente ad animare il Movimento Reggio Non Tace, un'esperienza promettente e significativa; o a un altro gesuita di cui ieri parlavano che vive all'interno del carcere di Trieste), ma in queste attività lavorano in stretta collaborazione con laici molto in gamba. I numeri, ovviamente, non sono immensi. Ma la chiave di lettura del tutto mi pare significativa. Azione, pensiero, ragionamento, advocacy, campagne. Anche, ovviamente, insieme con altri. Il prossimo appuntamento è a Roma il 23 giugno: il JSN aderisce alla campagna "I diritti alzano la voce". Interessante. Medito di documentarmi meglio e chissà che queste opportunità non mi siano di ispirazione per trovare la direzione che cerco da un po' per immaginare una partecipazione attiva a un cambiamento che mi pare assolutamente necessario.
Mio padre ha sempre avuto questa venerazione per i gesuiti e pure io sono cresciuta consapevole di quello che sia il loro lavoro, ma così non lo conoscevo e veramente mi sembra tanto interessante, capisco il discorso weekend molto bene, ma sarebbe un extra al tuo lavoro o rischi di poter recuperare in settimana del tempo?
Mammamsterdam