Agenda

Le agende sono una cosa seria. Giusto oggi realizzavo che sto cercando di appuntarmi in qualche modo gli impegni nel 2012 facendo crocette sul calendario sintetico in fondo alla mia Quo Vadis. E non va, non mi trovo. Temo di perdermi qualcosa per strada. Le agende andrebbero comprate adesso (o meglio alla fine di ottobre) e iniziare dagli ultimi mesi dell’anno precedente. Era così la favolosa agendina acquistata in Irlanda, in una biblioteca che conoscevo perché dava nome a papiri celebri ma che mai credevo fosse a Dublino – è stata una delle scoperte più stranamente emozionanti dei miei viaggi di lavoro: io che strabuzzavo gli occhi guardando la cartina della città, tutti gli altri che, in vari idiomi europei, pensavano: “Chester Beatty, ok. Embè?”. L’agendina di piccolo formato, ma dalla copertina vezzosissima (un manoscritto persiano medievale, nella fattispecie) non capita tutti i giorni, diciamocelo. Allora sopperisco con la routine, con le sane abitudini. Individuato un formato che mi si confà (settimanale, con spazio note abbondante ma non eccessivo), mi attengo a quello, senza ulteriori guizzi. Certo, quando vado all’estero, come mi capita in genere nel mese di ottobre, lancio un’occhiata speranzosa ai bookshop di musei e biblioteche. Ma la Carolina Rediviva di Uppsala mi ha deluso: cartoline, blocchi, ma niente agende. Sospiro. Quando sarò abbastanza organizzata, mi rifornirò da qualche shop online britannico. Tipo British Museum, per intenderci. Devo ricordarmi di appuntarmelo, sulla prossima agendina.

Mi sono chiesta se sostituirei il mio cartaceo con un’agenda elettronica. Non credo di essere pronta, sinceramente. Ho ancora troppo vivo il ricordo di quando, matita alla mano, facevo il conto sul planner delle settimane della mia gravidanza e immaginavo quel mese di giugno, che mi appariva tanto remoto, con quel divertito sogghigno che mi derivava dal fatto che nessuno dei miei colleghi ancora immaginava minimamente il significato di quelle crocette. E mi mancherebbe troppo il gesto dell’arrivo in ufficio, la mattina, quando mi preparo alla riunione quotidiana afferrando agendina e blocchetto e mi sento efficiente. Datemi un’agenda e vi solleverò il mondo. O, se non ci riesco, possiamo fissare un appuntamento per parlarne.

E voi? Che agenda usate?

4 pensieri riguardo “Agenda”

  1. una mini moleskine settimanale, per il 2012 l’ho scelta fucsia, nella borsa. un calendario vicino al frigorifero a casa dove ci sono scritti gli impegni di tutti. una grossa agenda in ufficio (che a dire il vero uso poco, funzionano meglio i post-it intorno allo schermo del computer).
    Non ho mai valutato il passaggio all’agenda elettronica.non so dire se funzionerebbe!!!!

  2. Moleskine rossa con elastico, necessario per non perdere le mille carte che ho dentro. La settimanale che ormai sono abituata a vedere tutti i giorni davanti. Se la perdo sono morta, la mattina so dove andare e a quale dei miei lavori senza luogo e senza orario fisso devo andare a fare. La 16 mesi che dici tu sarebbe comoda, ma a fine anno sarebbe pesantissima. E la Moleskine la fa, ne sono sicura. Forse su amazon anzi, ora è in offerta.

  3. agendina cartacea, settimanale, la più piccola che trovo, guardo il rapporto qualità/prezzo/grandezza. mi piacciono quelle piccole quadrate, con l’anno scritto davanti in grande in rilevo tipo alfabeto braille (forse perchè sono accecata?) il problema è che poi ho pure l’agenda di lavoro in ufficio e il calendario della cucina, quindi molte volte la mia vita è divisa in 3 pezzi….di solito nell’agenda dell’ufficio appuntamenti/impegni/consegne di lavoro in grande e sotto in piccolo i vari appuntamenti personali che potrebbero collidere con quelli di lavoro (tipo uscire prima dal lavoro per portare i bimbi da qualche parte o appuntamenti dal dentista che spezzano la routine lavorativa), quella piccola: è la mia vera agenda personale, il calendario; quando voglio che certe cose si sedimentino nella mente dell’uomo di casa (così potrò dirgli “ma insomma lo scritto nel calendario!”

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