Avevo scritto prima un post che grondava così tanto moralismo che l’ho cancellato. Anche se non sembra, talora mi rileggo prima di pubblicare. Provo a riformulare.
Quando parliamo di diritti, oggi ad esempio di quelli dei bambini, tendiamo a pensare subito a quelle situazioni in cui essi sono palesemente violati. E, altrettanto palesemente, non da noi. Bambini soldato, bambini sotto i razzi, bambini sotto le bombe. E via così, di orrore in orrore.
C’è uno dei diritti del bambini che mi fa correre un brivido lungo la schiena. Perché sono io, o almeno anche io, che dovrei renderlo effettivo.
“I genitori (o i tutori legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito”. E, ancora: “L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità; rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale”.
Scusate se è poco. Non basta mica mandarli a scuola (quello è un altro articolo – e anche un’altra storia). Se dovessi riassumere in una frase quello che è e sarà sempre la mia principale responsabilità, forse direi che io cerco di curare l’educazione e lo sviluppo di mia figlia soprattutto prendendola sul serio. E voi, cosa direste?
Rispettandoli come persone diverse da me, cercando di capirli senza prevaricarli.
Uguale a te e M di Ms
E vabbè, Barbara, così non vale. Da una che scrive libri di pedagogia mi aspettavo qualcosa di più, suvvia!
Il rispetto di un bambino in questo ambito è una di quelle cose che guardi con occhi diversi a seconda della situazione in cui sei. Da qui, seduta alla scrivania del mio ufficio, mi viene da dire che il rispetto dei miei figli verso l’espressione della loro indole e creatività, è essenziale perché vivano felici e sicuri di sé. Ma vienimelo a chiedere stasera, alla quarta volta che avrò detto loro di fare qualcosa e avrò dovuto fare ricorso alla minaccia di spegnere la televisione o togliere la lettura della favola, o eliminare la paghetta. Poi me ne andrò a dormire pensando di essere una pessima madre. Che strazio.
Io ho scoperto per caso nuovi confini della minaccia : “se continui ti faccio un video mentre fai i capricci e lo metto su youtube” … detto per scherzo una volta, vista l’efficacia con i due “grandi” di 6 e 9 anni, ormai è un mantra di casa nostra
Se i miei genitori mi avessero presa sul serio da piccola e avessero continuato a farlo nell’adolescenza,non dico che l’anoressia, la bulimia e l’autolesionismo non si sarebbero mostrati…magari li avrei vissuti ugualmente..ma sicuramente li avrei affrontati e superati più energicamente, velocemente e non tremendamente sola rinchiusa in una gabbia mentale con il mondo contro.
Se lei educa sua figlia e soprattutto l’ascolta è sicuramente una madre meravigliosa.
Cara Giulia, i genitori fanno quello che possono e di solito fanno un sacco di errori. Difficilmente, visti obiettivamente, riescono a essere meravigliosi. Per me l’importante è non smettere mai di provare. E non darmi del lei, mi fai sentire tanto vecchia… 🙂
Anche a me da piccola è mancato soprattutto l’ascolto e la considerazione (anche se so che erano altri tempi e i miei genitori molto anziani avevano un approccio all’antica) e forse per questo la mia autostima è pari a 0. Ora mio figlio me la sta scombussolando ulteriormente ma mai e poi mai smetterò di ascoltarlo,a volte approvandolo a volte criticandolo, ma considerando sempre il suo punto di vista. Hai ragione Chiara quando dici che i genitori commettono molti errori, io non riuscirò mai ad essere perfetta, mi devo dare alcune priorità e una di queste, ripeto, è considerarlo come individuo.
Anna