Sarà per motivi astrologici, o forse più banalmente caratteriali, ma davvero io vorrei tutto e subito. Appena inizio a appassionarmi a qualcosa (un progetto, un’idea, una persona…) inizio a correre, con la mente, con le aspettative e qualche volta pure con le azioni (salvo pentirmene). E allora, spesso e volentieri, vado a sbattere, finendo per frantumare malamente qualunque promettente inizio.
Eppure l’età e l’esperienza dovrebbero avermi insegnato che tutto in fondo si riduce a una questione di tempi. La sincronicità per dir così spontanea è incantevole appunto perché è rara e, soprattutto, episodica. Per tutto il resto c’è la pianificazione, il metronomo, e appunto la pazienza.
Io immediatamente scalpito. Alla minima battuta di arresto comincio a guardarmi alle spalle, a cercare una via di fuga e a imbastire complicate e farraginose giustificazioni da dare in pasto alla mia delusione.
Il problema è che a volte oltre alla pazienza mi manca la costanza. Sull’onda del primo slancio tiro fuori picchi di energia e di positività, ma se perdo interesse finisco per sfilacciarmi e non combinare granché. Mi è dispiaciuto spesso di essermi dimenticata del tutto dell’entusiasmo provato per qualcosa o per qualcuno se, come avviene spesso, quel seme è caduto sul bordo della strada ed è stato mangiato dagli uccelli di passaggio, invece di attecchire in un terreno qualsiasi.
Vorrei essere capace di coltivare le cose nel tempo che ci vuole, con le pause fisiologiche e il ritmo tranquillo della vita normale. Di non far seccare qualunque pianta del mio balcone. Vorrei essere in grado di non trovarmi a dubitare della realtà stessa delle cose solo perché non sono evolute immediatamente in uno dei vari modi che mi ero figurata nella mia testa. Ma questo vorrebbe probabilmente dire fantasticare di meno, non lanciarmi in appassionanti simulazioni di dialoghi tra me e me, accettare la realtà per quel che è. Non so se sono pronta.
“Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch’io un realista,
Ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
L’apparenza delle cose come vedi non m’inganna,
Preferisco le sorprese di quest’anima tiranna
Che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
Ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti…”