E così ho compiuto 50 anni e li ho festeggiati con una eccellente approssimazione di quello che desideravo fare: passare tempo con una ampia selezione delle persone, diversissime tra loro, con cui ho condiviso esperienze, sensazioni, passioni e tutto quello che riempie gli anni e li rende unici, intensi, nostri.
Un pensiero mi ha attraversato la mente più volte in questo weekend, che mi ha riproposto all’attenzione le strade che ho cominciato a percorrere (sentimentalmente e professionalmente, soprattutto) e che in buona parte ho abbandonato, del tutto o in parte: come sarebbe oggi la mia vita se…
Se avessi davvero realizzato i sogni e gli impulsi di cui oggi ho memoria, tipo scappare a New York da un momento all’altro con una persona conosciuta poche ore prima (e che mai e poi mai me lo avrebbe proposto, ma questa è un’altra storia). Se, più modestamente, avessi fatto una gita a Vienna, in un certo specifico momento. Se facessi IL lavoro che ancora oggi, in fondo in fondo, continuo a considerare l’unico in cui avrei potuto eccellere. Se fossi riuscita, come un paio dei miei amici, a coltivarmi un rapporto di coppia pluridecennale, con costanza e continuità fin dai tempi del liceo. Se mi fossi trasferita lontano da Roma, per studiare o per esplorare che strade si aprivano facendo così.
La storia non si fa con i se. E sono così fortunata da poter dire che, dopo un paio di giorni a sbirciare in quei potenzialmente infiniti spiragli di possibilità, sorrido con tenerezza, a volte una punta di dolore e spesso con sincero divertimento e sono felice di essere qui dove sto. Con quello che ho avuto, molto più di quel che mi appaia a volte, e quello che ho lasciato, volontariamente o no. Con i miei sbagli e le mie cicatrici. E, spero, con il meglio che deve ancora venire, come diceva sempre un mio capo gesuita a cui ripenso spesso con gratitudine.
Hai ragione, la storia non si fa coi “se”, e se ti può consolare, anche la storia della mia vita (ho 52 anni) se mi volto indietro è piena di “se”.
Buon compleanno.
Grazie, Andrea! E tu davanti ai “se” cosa pensi? A me in questi giorni è parso di averci fatto almeno un po’ pace ed è una bella sensazione