As time goes by

No matter what the future brings
As time goes by

In queste settimane ho guardato più indietro che avanti. In un certo senso, non è nella mia natura. Ci sono però circostanze in cui bisogna concedersi il lusso di deludere se stessi.

Spesso penso che, per fortuna, la vita va avanti a prescindere dalla nostra volontà. Non siamo noi a girare la ruota. Non possiamo farla correre quando siamo pieni di entusiasmo, né fermarla quando vogliamo scendere. C’è qualcosa di bello, di confortante, in questa ineluttabilità.

Vi risparmio i ricordi remoti, quelle Pasque rese interessanti solo dalla nostalgia. Non riesco però a non pensare due consapevolezze di Pasqua, momenti singoli, che sono restati memorabili nella mia esperienza. Una mezzanotte sotto la doccia, a Baghdad. Una sensazione di ingiustizia, un piccolo risentimento che non ho mai smaltito del tutto (e meno male che non porto rancore). Una mattina luminosa, a Kariye (S. Salvatore in Chora), Istanbul. Mi colpisce il fatto che sono stati due momenti di profonda solitudine (a prescindere dalla compagnia in cui mi trovavo), ma una solitudine molto serena.

La solitudine mi attira e mi terrorizza. Oggi la esorcizzo con i social network, che sono un buon compromesso: ti senti in una casa affollata, anche se in realtà sei immerso nel silenzio. Un po’ come i braccioli per chi impara a nuotare: queste diavolerie tecnologiche addomesticano la mia paura.

2 pensieri riguardo “As time goes by”

  1. inizio a pensare che sia la luna perché mi ritrovo nella stessa convinzione. e inizio a temere che questo mio sostare nella mia esistenza 2.0 esorcizzi si, la paura o la solitudine, ma non mi faccia guarire. e tremo.
    notte

  2. qualche manigliata alla ruota la diamo anche noi….volenti o nolenti.
    Mi hai fatto pensare a qualche Pasqua pregnante nella mia esistenza …di vere non ne ho trovate .Mi ricordo di una nel pieno deserto con tre tipi strani , il sahara scricchiolava sotto ai nostri piedi ce ne siamo accorti a malapen che era Pasqua e io ho pensato che ero solo e lontano dalla mia famiglia e di un’altra a New York dove guardavo tutto il movimento intorno a me e mi sono rintanato nella chiesa di S. Patrich cercando qualcosa che mi avvicinasse a casa con il pensiero rivolto a due bimbetti biondi con i pantaloncini all’inglese che sarebbero andati a messa senza di me………….

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