Da quando ho incrociato sul web Barbara Mammafelice mi trovo a fare riflessioni che non mi verrebbero spontanee. Ma lo stesso mi capita anche per altri incontri sul web (e poi nella vita reale): mi sono trovata a ragionare di pubblicità, di comunicazione, di abbinamenti di vestiti… Non è questo il bello del web? Ma non divaghiamo.
Anche quest'anno dunque inizia la Caccia al Tesoro di Mammafelice, intitolata "Sogni e desideri": il primo tema proposto è: Me la merito la felicità, perché…
La felicità è meritocratica? Istintivamente direi di no, ma forse in un certo senso sì. Non si tratta di fortuna, ma di impegno. Credo che sia questione soprattutto di manutenzione emotiva. Bisognerebbe essere capaci di fare quotidianamente pulizia di tutti i piccoli rancori, invidie, lagne, vittimismi che rendono la vita nostra e di chi ci sta vicino decisamente poco piacevole. Dico "piccoli" a ragion veduta. Sono le cose piccole che fanno la differenza, nel bene ma anche nel male. Le cose grandi sono proprio una questione di sorte. Quelle piccole sono più spesso scelte. Che sommate portano con se anche cambiamenti grandi. Ma non è neanche così necessario.
Mi richiamo ancora una volta all'ordine. Mi si chiedeva di parlare in modo specifico di me. Me la merito, la felicità? O meglio, visto che Barbara è a priori convinta di sì, perché me la meriterei? Quali sono i miei talenti e le mie qualità?
Ho una bella testa, la uso abbastanza (con paurosi cedimenti quando si tratta di sentimenti, ma va bene così).
Sono curiosa.
Sebbene resti una timida patologica, in alcune circostanze riesco ad essere brillante.
Invecchiando sono diventata più flessibile, anche se la rigidità resta un punto critico.
Mi emoziono molto.
Sono abbastanza irascibile, ma non porto rancore, con pochissime eccezioni (me ne vengono in mente solo tre o quattro in tutta la mia vita: un giorno bisognerà lavorare anche su quelle).
Mi scoraggio in fretta, ma mi riprendo anche abbastanza in fretta.
Sono sempre puntuale (semmai in anticipo), prendo sul serio gli impegni (pure troppo).
Qualche tentativo di miglioramento di me stessa lo faccio. Non sempre sono tentativi di successo, ma li faccio comunque.
Lavoro costantemente per non sentirmi una vittima né una martire. Ci sono stati momenti in cui non è stato facile, anche perché anche altri mi vedevano come tale. Ma so che cedere a questa lusinga, sempre in agguato, sarebbe un'ipoteca spaventosa sulla mia felicità. Quindi combatto.
grazie davvero…
Mammafelice
Grazie a te, Barbara!