Davanti a una tragedia come quella di stamattina a Milano (scusate, ho cercato un link “neutro”, che riferisca i fatti, ma non sono riuscita a trovarlo) credo davvero che bisognerebbe sprecare meno parole possibili. Men che meno sfruttarla per bieca schermaglia politica infarinata di razzismo.
E’ impossibile farsi un’idea chiara delle vicende che hanno portato a questa esplosione di follia, che è costata la vita a una persona innocente e ha ferito e traumatizzato gravemente altre sette. E’ impossibile soprattutto perché quando c’è di mezzo l’immigrazione le parole si usano con fantasia e approssimazione.
Stasera farei meglio a stare zitta anche io, ma due cose non ce la faccio proprio a tenermele.
1) Quando ad Astalli diciamo che non è facendo finta di non vedere che i disagi gravi spariscono e che procedere a tagli lineari anche sui pochi servizi territoriali per il disagio mentale è una scelta vigliacca e irresponsabile, intendiamo proprio questo. La situazione è grave, sempre più grave. Lasciatemi dire che l’ardita sintesi proposta da Repubblica rispetto all’omicida ( “con un passato da richiedente asilo e un presente da balordo”) è un modo francamente un po’ troppo facile di presentare una realtà assai complessa, che implica precise responsabilità di molti (che però nell’ardita sintesi, come per magia, spariscono).
2) Evinco, dal nebuloso e pittoresco racconto di Repubblica, che l’autore del delitto era un richiedente asilo che, avendo ricevuto un diniego dalla commissione territoriale, aveva presentato ricorso ed aveva dunque indiscutibilmente diritto a restare sul territorio fino all’esaurimento del ricorso medesimo. Se le cose sono andate davvero così come sono scritte nell’articolo, non c’è stato nessun tragico errore e tanto meno clandestinità. Lo status legale della persona in questione era – se l’articolo da questo punto di vista è accurato, ripeto – assolutamente regolare. Il che, ahimè, non cambia di una virgola l’entità del dramma. Ma dire che sarebbe dovuto essere espulso è comunque grave disinformazione.
Ci sono tante, tantissime altre cose che vorrei dire. Ma credo che tutte le vittime di questa spaventosa tragedia meritino un po’ di silenzio, stasera.