In questi giorni cerco di astenermi dal commentare la posizione dell’Unione Europea rispetto alla nuova agenda su migrazione e asilo. Per non trascendere. Anche adesso non sto facendo altro che scrivere e cancellare.
Soffermiamoci solo su uno dei provvedimenti, che sarà adottato con ogni probabilità a giugno prossimo. Gli Stati dell’Unione, mossi dalla commozione in seguito all’ecatombe nel Mediterraneo del 19 aprile scorso, decidono che sì, visto lo straordinario afflusso di rifugiati in Italia possono fare una temporanea e limitata eccezione al Regolamento di Dublino e accettare che alcuni di questi profughi siano distribuiti negli altri Stati membri (non proprio tutti gli altri, ovviamente: chi può chiamarsi fuori l’ha già fatto). Tenetevi forte: si tratta di 24.000 persone in due anni. 12.000 persone l’anno.
A condizione, si intende, che tutti siano identificati e fotosegnalati: il documento precisa che se le persone non collaborano gli Stati sono tenuti al ricorrere alla detenzione e, al limite, alla “coercizione”.
Già così la sensazione di presa per i fondelli è piuttosto forte. Nel 2014 in Italia sono sbarcate 170.000 persone in un anno e le domande d’asilo sono state 64.886. Questo significa che hanno lasciato spontaneamente l’Italia almeno 105.114 persone. Altro che 12.000.
Attenzione. L’Europa è disposta a ricollocare solo persone con chiaro bisogno di protezione, cioè esclusivamente siriani e eritrei. Qui la beffa diventa surreale. Nel 2014 in Italia i siriani e gli eritrei che si sono fermati per presentare domanda d’asilo sono stati complessivamente 985. Considerato che, solo via mare, nel 2014 ne erano arrivati 81.974, fate un po’ due conti.
L’anno scorso delle 105.114 persone che mancavano all’appello sui 170.000 sbarcati, 81.974 erano rifugiati siriani ed eritrei. L’UE generosamente se ne prenderebbe 12.000, a patto che ci teniamo qui tutti gli altri. Il trend degli arrivi nel 2015 non solo non è diminuito, ma è in leggero aumento.
Possiamo immaginare quale sollievo questo sarà per il sistema di asilo e di accoglienza in Italia. Non verrà trasferito nessuno di quelli che già resterebbe (le proiezioni dicono che, lasciando tutto così, sarebbero almeno 100.000), ma in compenso si pagano misure straordinarie per lasciarne in Italia almeno altre 90.000 persone se va bene. Grazie, eh. Ma ringrazieranno soprattutto i rifugiati. Anche e soprattutto quelli con un “chiaro bisogno di protezione”.
E meno male che sono commossi, questi zelanti decisori UE.
Del “chiaro bisogno di protezione” forse parliamo la prossima volta, perché anche su quello ci sarebbe moltissimo da dire.
Però intanto leggetevi e fate leggere questo bellissimo discorso.
La vignetta è di Mauro Biani, che vi consiglio di seguire attentamente perché illustra in tempo reale, con efficaci immagini, le decisioni che vengono via via prese dai nostri politici.