Indignata

In una bozza precedente avevo scritto che stavo aspettando di sbollire per poter scrivere più lucidamente cosa penso del Messaggio per la Giornata della Pace 2013, il cui testo integrale trovate qui (non è mai buona norma reagire solo ai lanci di agenzia). Sono arrivata però alla conclusione che non sbollirò. E’ un paragrafo solo di un testo relativamente lungo, ma non mi andrà mai giù.

Marco, comprensibilmente, sul suo blog esprime il suo punto di vista di padre e marito omosessuale, nel suo stile e nei suoi registri (che chiaramente non sono i miei). Mi sento però di condividere pienamente la sostanza di questa frase: “se Mario sposa Gino, nel mondo non succede proprio nulla (a parte avere due persone felici in più), ma quando invece lui apre bocca e dice certe cose, da qualche parte là fuori, un bigotto col quoziente intellettivo di un mandarino si sente autorizzato nella sua omofobia, un pazzo impugna una spranga e va ad ammazzare il vicino di casa che pomicia col compagno sul terrazzino, una classe intera spinge un adolescente al suicidio attraverso il bullismo omofobico”.

Io, d’altra parte, non posso che notare che, come sempre, nei casi di difesa della vita non si citano i migranti respinti nel deserto, quelli morti in mare, quelli imprigionati e torturati per specifica decisione dei governi europei, meglio se in luoghi geograficamente lontani e attraverso una apparentemente pulita firma in calce a un accordo bilaterale con un Paese terzo. Vogliamo parlare ai morti di Lampedusa, ricordati incessantemente dal Sindaco dell’isola? La Chiesa Valdese di Milano ha mandato una lettera al Sindaco Nicolini rimarcando quanto una simile strage di sconosciuti innocenti interpelli come cittadini, ma anche come cristiani. Non potrò mai avere la stessa considerazione di chi si adopera per la salvezza e la dignità di figli e padri di famiglia, di madri e di bambini già nati e di chi invece si trincera dietro l’obiezione di coscienza per lavarsi le mani delle tragedie altrui e, magari, fare anche carriera. Eppure sono i secondi, non i primi, che il Papa ricorda nel Messaggio per la Pace.

Ma più di qualunque altra considerazione, non riesco davvero a digerire l’arroganza di questo paragrafo: “Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.” Non so se una posizione del genere mi faccia più ridere, per la sua vistosa inadeguatezza e piccineria, o piuttosto indignare, perché trasuda volontà di potere da ogni congiunzione. Cioè, lo so. La seconda, senza dubbio.

Aprire un messaggio del genere con il ricordo dei 50 anni del Concilio Vaticano II suona come un deliberato insulto. Di una cosa sono certa. Queste affermazioni sono un lampante caso in cui si è nominato il nome di Dio invano.

16 pensieri riguardo “Indignata”

  1. Sono cresciuta in una famiglia stile Ratzinger, per le sue posizioni, ma ho sempre sognato che prima o poi noi laici e soprattutto noi laiche saremmo riuscite a rimarcare la distinzione tra lo Stato del Vaticano e la Chiesa. Ero convinta che lavorando dal basso, all’interno della mia chiesa e parlando, ragionando, confrontandomi sarebbero cambiate molte cose. Alla fine sono cambiata solo io e lo considero già un miracolo. Ovviamente, però, dalla Chiesa che ha rinnegato il concilio e la dignità di donne, omosessuali, divorziati, credenti di altre religioni e via dicendo sono uscita, anzi fuggita a gambe levate.

  2. Condivido ogni virgola. Ok, io non sono cristiana quindi è già più normale che io sia in disaccordo col papa, però se lo sono anche i cristiani stessi c’è qualcosa che non va…
    Mio cognato, agnostico, si è sposato con rito valdese. Perché mia cognata è valdese E perché sentire un’omelia valdese non fa venire le convulsioni come la maggior parte delle omelie cattoliche: il pastore si è ricollegato all’attualità del momento per fare un’omelia stringata e molto diretta su onestà e senso civico, dieci minuti di ossigeno puro. Non ho mai sentito niente del genere in una chiesa cattolica.

      1. Ma in Italia no, proprio perché il Vaticano ci mette lo zampino: sarà normale? Gesù Cristo, in cui non credo ma i cui insegnamenti dovrebbero avere un minimo valore persino per il papa, ha parlato di educazione civica in termini molto precisi: dare a Cesare quel che è di Cesare. E mi pare che invece abbia speso ben poche parole sui costumi sessuali altrui (poi magari a catechismo mi facevano leggere la versione censurata, eh ;-P)

        PS: sono cmq contenta che in altri Paesi la situazione sia migliore!

  3. il tradimento del Vaticano2, che era e rimane una tale rivoluzione, una scossa profondissima, un terremoto mai eguagliato, e’ talmente evidente e profondo, da parte di questo ma anche di chi lo precedeva, intendiamoci, anche se piu’ fotogenico, che davvero la prima frase del comunicato dovrebbe far gridare i sassi

    1. Concordo su tutta la linea. Su questo e su molte altre cose importanti la continuità con il precedente è assoluta. Non faccio parte, infatti, dei fan del “santo subito”.

  4. anche io sono rimasta molto colpita dal messaggio papale, tanto da non riuscire a credere lì per lì a quello che stavo leggendo. Quei “(principi)… riconoscibili con la ragione” mi urta come persona, come cattolica e come cittadina: se sostengo che le persone non devono essere discriminate per le loro scelte di vita, vuol dire che sono irragionevole? Io credo che l’integralismo sia irragionevole. E’ un messaggio che offende l’intelligenza.
    Marina

  5. Credo che quando qualcuno inizia a spararle grosse significa che sente vicina la fine (ne avevamo un altro qui in Italia, ricordi). Ora non sono in grado di definire il “vicino”, potrebbero passare anni, ma il fatto stesso che l’omosessualità venga percepita dal Vaticano come una minaccia, a mio parere, ne esalta la dignità. Se lui lo considera un nemico, beh, sappia che coi nemici si può anche perdere. Glielo ricordo io, che sono cattolico

  6. ti leggo e mi viene il magone, leggo e purtroppo mi sento sbattuta davanti ad una realtà che forse non volevo. Sono cristiana, non sono praticante, ma credo; tutto quello che posso dire riguardo è che …il Dio in cui credo non scriverebbe quelle parole. Se essere cristiani vuol dire credere che Dio è grande, più grande di qualsiasi altra cosa..quello che intravedo in queste parole ne è solo un malconcepita ottusa replica.
    Continuo a credere nel “mio” Dio , un Dio molto più intelligente, aperto, sereno, tranquillo e felice , mentre quello che viene rappresentato sembra sempre un Dio pronto a vendicarsi, a giudicare, sempre tristie e rigido..no , non è il mio, non lo riconosco.

    e ha perfettamente ragione el gae …a volte le guerre si perdono

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