Non è che si può essere sempre frizzanti. Persino per una come me, che vive meglio fuori casa che dentro, la giornata di ieri fin dalle prime ore della mattina si preannunciava tutta in salita. Intanto il clima. Il ghigno bollente di Caronte arroventava il vialetto condominiale. Queste ondate di calore, da quando hanno un nome, sono molto più sicure di sé. Poi la desolazione. Poche cose danno l’idea della vuotezza come il quartiere di Monteverde una domenica di fine luglio.
Aggiungiamo l’umore della sottoscritta. Omicida. In questi giorni mi sento in forma come un lottatore di sumo alla vigilia della pensione. Ho iniziato a pensare ai bagagli delle vacanze e questo ha comportato che mi mettessi a provarmi i vestiti estivi. Pessima idea. Il sabato poi mi aveva lasciato simpatici strascichi di litigate e discussioni che durante la notte sembravano fermentate in una miscela esplosiva. Sarebbe bastato un pretesto qualsiasi per dare la stura a un fiume in piena di recriminazioni.
Si configurava un’emergenza che, come tale, richiedeva misure straordinarie. Temporeggiando e ringhiando quanto bastava, mi sono fatta accompagnare alla videoteca a riconsegnare un film noleggiato la sera prima. Sono ricaduta in questa pratica un po’ vintage, che fa tanto anni ’90. Ho ricaricato la mia tesserina magnetica e ora sfoggio orgogliosamente la mia appartenenza al popolo dei possessori di computer troppo malmessi per essere utilizzati per la visione di film. Schivando le api che hanno fatto il nido negli interstizi del distributore, ho riconsegnato “Il mio nome è Khan” (film stupendo, peraltro).
E allora mi è balenata in mente la via di fuga. Ho indetto sul momento la giornata DVD senza limiti. Ho noleggiato “Barbie e l’avventura nell’oceano” e ho comunicato alla Guerrigliera il programma della giornata, che è stato: film 1, film 2, pranzo, impostazione lista valigie, passeggiata al distributore, film 3, passeggiata al distributore con gelato, doccia, cena, film 4, letto. Dei film visti posso dirvi che “Barbie e l’avventura nell’oceano” non mi è dispiaciuto affatto (Meryem era entusiasta e si è messa a fare surf sul bracciolo del divano) , “Up!” mi è piaciuto molto (meno alla Guerrigliera), “Barbie e l’avventura nell’oceano 2” non era all’altezza del primo e “Dragons. Il dono del drago”, sequel di Dragon Trainer, è stata una grande delusione soprattutto perché non sapevo che era un cortometraggio. Sì, avete capito bene. Me li sono sciroppati tutti anche io, senza sconti.
Alla fine della giornata, scherzando, ho sottolineato a Meryem l’eccezionalità della cosa. Non è che da ora in poi passeremo i nostri giorni spiaccicate davanti al dvd. “E non lo dire a nessuno che mamma ti ha dato il permesso di vedere quattro film di seguito!”, ho aggiunto scherzando. “Posso dirlo solo a L.?”, ha ribattuto lei, ghignando. No, Guerrigliera, far schiattare di invidia l’amichetta non è un bel sentimento. Ma resta pur sempre nobile in confronto ai pensieri che covavo io al risveglio, e che poi ho annacquato in un mare brulicante di delfini rosa glitterati.