Qualche notte fa un sogno mi ha ricordato una storiella attribuita a Esopo e che mi è rimasta impressa fin dall’infanzia. Magari la conoscete, ne esistono anche alcune varianti. In breve, una rana sta per attraversare un fiume quando uno scorpione le chiede un passaggio sul suo dorso. La rana obietta però che lo scorpione dovrà astenersi dal pungerla, altrimenti affogheranno entrambi. “Ma ti pare?”, ribatte lo scorpione. E la rana lo fa salire. A metà traversata, lo scorpione punge la rana. Mentre entrambi, come correttamente quanto inutilmente previsto dalla rana, stanno affogando, la rana esasperata chiede allo scorpione: “Ma perché lo hai fatto? Vedi che così ci siamo condannati a morte certa tutti e due?”. E lo scorpione: “È la mia natura”.
Oggi improvvisamente, anche ripensando al sogno, mi è apparso con grande evidenza il fatto che la rana sono io. La rana, a pensarci bene, confida esageratamente non solo nella buona fede altrui, ma anche nella propria capacità di analisi. La rana aveva previsto tutto ed era convinta di aver preso le sue contromisure. Sotto sotto era sicura di averlo convinto, lo scorpione, di aver costruito un’alleanza con lui. Un’alleanza improbabile, certo, ma proprio per questo degna di nota. Non è una cosa da niente portarsi uno scorpione in groppa, ma lei sentiva di poterlo fare.
Peccato che poi, il più delle volte, le cose vanno effettivamente a scatafascio, alla faccia delle prospettive alternative e dell’acutezza della rana. Perché la natura dei ragionamenti non sa che farsene. Nella vita, presa dall’entusiasmo e da una certa arroganza intellettuale, mi sono caricata sulla schiena un certo numero di scorpioni. Tutti, come era facilmente prevedibile, mi hanno punto. Nonostante credessi di poter gestire i rischi, la realtà mi ha sempre smentito.
Quando mi deciderò a smettere di considerare gli scorpioni così interessanti e diventerò capace di lasciarli, senza astio ma con la necessaria freddezza, sull’altra riva?
È capitato anche a me e una volta in particolare ha fatto male. Non sono diventata cattiva ma credo di aver imparato che la diffidenza è sana.
Sono quel tipo di rana che se dà un passaggio allo scorpione lo fa sapendo che la morderà.
Ma io credo che tutte le rane, in fondo in fondo, lo sappiano…